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Thursday, December 28, 2006

La Somalia nuovo fronte della jihad di Al Qaida

Ha ragione Magdi Allam: poiché è impossibile sostenere «che la guerra in Somalia sia una sorta di metastasi del cancro iracheno», allora si deve concludere «che questo terrorismo islamico globalizzato è tutt'altro che reattivo, bensì il frutto deliberato di una strategia aggressiva decisa e attuata da potenti burattinai con lo scopo manifesto di dar vita a un Califfato Islamico Internazionale».

L'Etiopia non ha alcuna intenzione di occupare la Somalia. L'esercito etiopico è entrato in Somalia su richiesta del Governo transitorio somalo, la sola autorità riconosciuta dalla comunità internazionale. Non ci sono petrolio o altre risorse naturali in gioco. L'unico motivo per cui l'esercito etiopico è intervenuto è perché Addis Abeba teme che il contagio dell'estremismo islamico possa diffondersi da una Somalia in mano alle cosiddette Corti islamiche legate ad Al Qaida e ai paesi del Golfo.

Il Califfato di Al Qaida ha lanciato un comunicato in cui invita tutti a unirsi «ai fratelli somali» contro gli etiopi appoggiati dagli americani.

Insomma, quello islamista è un espansionismo che procede secondo piani e strategie indipendenti dalle politiche dei paesi occidentali. Non è la reazione alle presunte politiche inique degli Stati Uniti. E' falso che le guerre in Iraq e Afghanistan abbiano alimentato il terrorismo, semmai l'hanno costretto a uscire allo scoperto. Le facili conquiste delle Corti islamiche in Somalia, grazie anche a migliaia di jihadisti arabi, dimostrano che l'inazione è una scelta politica come l'azione, solo che è la scelta sbagliata.

«Non ci sono scorciatoie», avverte Magdi Allam. Né corteggiare gli islamisti, né affidarsi all'Onu, la cui missione è fuggita dalla Somalia nel 1995, sono delle soluzioni: «Se vogliamo la pace in Somalia, dobbiamo affrontare insieme la minaccia del terrorismo islamico globalizzato che è riuscito anche lì, tra l'indifferenza generale, a insediare il proprio potere».

1 comment:

Anonymous said...

Caro sottoscrittore della lettera/petizione “Pro Brokeback Mountain”, vogliamo augurarti uno strepitoso e laico 2007, confidando che potrà essere tale anche grazie al tuo impegno su questa battaglia di cultura e civiltà.
A presto e non perdere di vista gli sviluppi nei commenti del blog. ;-)