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Tuesday, July 03, 2007

Niente Partito democratico senza "rotture"

Su LibMagazine di questa settimana:

Niente Partito democratico senza "rotture". Bersani e Letta che si fanno avanti con suggestive parole d'ordine; Mario Monti che chiede due svolte: un «limitato consenso con l'opposizione su poche riforme essenziali» e il superamento della «concertazione»; il discorso di Veltroni al Lingotto di Torino: qualcosa di buono, echi blairiani, la denuncia di un modo di essere conservatore della sinistra che va superato. Ma al di là di concretezze e vaghezze, nessuno annuncia l'essenziale, quella "rottura" senza la quale non ci può essere vero Partito democratico: che non farà alleanze elettorali con la sinistra comunista e massimalista.

Contro le tasse: interessante recensione del libro di Oscar Giannino.

Luigi Castaldi questa settimana va giù duro: ha calcolato gli interventi (due) di Pannella al Comitato, la mezza dozzina di telefonate in diretta e la consueta conversazione domenicale – «il tutto replicato da un minimo di due a un massimo di quattro volte, per almeno un quarto delle 72 ore di programmazione dalle 15.00 di venerdì alle 15.00 di lunedì». Sul suo «taccuino» ha annotato il turpiloquio del leader radicale: "stronzo", "cazzo", "merda" e "vaffanculo"; altri insulti «laterali alla sfera gastroenterica e a quella urogenitale»; «allusioni, alcune grevi, altre vaporose, fin'anche evanescenti come innocue scoreggine»; due o tre "cretino!"; accuse varie di «fascismo strisciante, criptogesuitismo, alto tradimento, complicità al regime, truffa aggravata».

Tutto questo «contro una persona sola – il nostro direttore politico, il direttore politico di LibMagazine – lasciato infine trafitto da un'accusa tremenda, forse la più grave di tutte: "Daniele Capezzone fa il vittimista". Insuperabile Pannella! Parte, si gasa, va in orbita e tanto accelera che si tampona da solo. Chi è quel tizio sotto una tonnellata di insulti, minacce e parolacce? Un "vittimista". Marco, giusto per esprimerci col tuo lessico: ma va' a cagare, va'!»

In nome di Blair: l'influenza dell'eredità politica dell'ex premier britannico sul superamento delle tradizionali linee di demarcazione della politica destra/sinistra.

2 comments:

JimMomo said...

Insulti o minacce non sono permessi su questo blog. Verranno cancellati.

Anonymous said...

il mio non era né l'uno né l'altro, ma il blog è tuo e lo gestisci tu. a me resta la misura della persona che sei. ciao bello