-May ha perso il confronto personale con Corbyn. Commessi grossolani errori di comunicazione e grande confusione nelle proposte economico-sociali, ma soprattutto mancò il carisma. Carisma che Corbyn ha.
-Attenzione ai numeri: qualcosa di straordinario è accaduto. Sia May che Corbyn hanno eguagliato nelle percentuali vittorie storiche dei loro partiti. Dal 1979, il partito che ha superato il 40% ha sempre portato a casa maggioranze molto ampie, a volte sopra i 400 seggi (Blair 413 seggi nel 2001 con la percentuale di Corbyn). Nel 2015 Cameron ha conquistato la maggioranza assoluta dei seggi con il 37%, alla May non è bastato il 42. Il 42,4% è lo stesso risultato della Thatcher nel 1983 (396 seggi). Era dal 1970 però che non accadeva che entrambi i partiti superassero il 40%. Probabile quindi che entrambi abbiano fatto il pieno dei propri elettorati potenziali.
-Gli errori della May, più che farle perdere voti tory, hanno aiutato Corbyn a mobilitare l'elettorato più di sinistra. Dal 18 maggio, presentando il manifesto conservatore la May ha spostato la campagna dal tema più importante per gli elettori tory e libdem (la Brexit) ai temi che "scaldano" l'elettorato labour (stato sociale, sanità e assistenza). E poi, tre gravissimi attentati in pochi mesi non aiutano certo chi è al governo, meno che mai chi è stato ministro degli interni o premier negli ultimi sette anni.
-Grande capacità di mobilitazione dimostrata da Corbyn che ha praticamente prosciugato gli altri partiti di opposizione. Ma non è una buona notizia per il Labour: perché il "pieno a sinistra" ti porta (a volte) a percentuali da capogiro, ma non a conquistare il centro e, quindi, la maggioranza dei seggi. Chissà perché il termine "populismo" non viene accostato al Labour di Corbyn... Eppure, con le sue ricette tutto-gratis né è la quintessenza.
-I britannici non hanno cambiato idea sulla Brexit, che nell'ultimo mese (quando il 57% degli elettori che hanno votato Labour ha maturato la propria scelta) non è stata al centro della campagna. Partiti europeisti i grandi sconfitti: libdem e SNP (Ukip per l'esaurirsi della sua funzione storica). Ma certamente il risultato indebolisce il futuro governo nei negoziati con la Ue, per la miope goduria degli europei...
-Incredibile in Scozia: gli elettori puniscono la leader indipendentista Sturgeon e sono decisivi per la tenuta dei tory. Meglio il Regno Unito fuori della Ue che la Scozia fuori dal Regno Unito?
Due pareri opposti sulle conseguenze del voto sulle trattative per la Brexit:
William Hague sul Telegraph:
"Any threat to execute a 'no deal' strategy and take the UK in a lower-tax, lighter regulation direction has lost much of its credibility, so our negotiating position in Europe is weaker."Daniel Hannan sul Daily Mail:
"This is the most pro-Brexit House of Commons ever elected. More than 90 per cent of MPs have just been returned for parties that are promising to leave the EU, namely the Conservatives, Labour and the Democratic Unionist Party.
That fact is worth remembering as you listen to the excited comments by British Europhiles about stopping Brexit, and the sneering by some in Brussels about the supposed hopelessness of our position now that Theresa May has lost her outright majority."
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