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Thursday, September 16, 2004

Che «brutte soddisfazioni»

Innanzitutto la considerazione più scontata: il signore seduto in tribuna d'onore (!) che ha colpito l'arbitro Frisk è un criminale, come tale va trattato, ed è colpevole di un danno gravissimo, forse irrimediabile per la Roma, in una fase delicatissima della sua storia societaria. Ma chi ama la Roma non può fermarsi a questi fatti evidenti a tutti.

Primo, la squadra. Quest'anno è composta da adolescenti, il loro valore non è in discussione, ma si avverte la mancanza dell'esperienza e la maturità di Samuel ed Emerson.
Secondo, Voeller. E' un signore e ce l'ho nel cuore, ma ha già fatto rimpiangere Capello. Ha aperto con Cassano una crisi già alla prima giornata e alla vigilia di una delle partite più importanti della stagione della Roma. Oltre al fatto che per Cassano si è trattato della prima espulsione in campionato, un gesto di reazione sciocco ma come se ne vedono tanti, e oltre al fatto che con la rosa di quest'anno non si può rischiare di gestirlo male e perderlo, la durezza di Voeller nell'escluderlo dalla partita di ieri, invece di essere da esempio per la squadra, l'ha innervosita, tanto che Mexes ha compiuto un'ingenuità ben più grave, perché non provocata. Capello più pragmatico, Voeller unfit for command.
Terzo, una missione per Frisk. Ogni settimana critichiamo gli arbitri italiani, poi quando uno come Frisk viene designato proprio all'Olimpico, proprio per Totti, proprio per il rientro della Roma in coppa, con cui ha un conto aperto, tutto va bene e non se ne parla. Appena l'ho visto in campo ho capito che tutto liscio non sarebbe andato: nuovo biscotto svedese? Frisk è l'arbitro che nella rissa scatenata due anni fa dai giocatori del Galatasaray all'Olimpico (partita arbitrata scandalosamente consentendo gli interventi violenti dei turchi in campo) vide tre giornate di squalifica per Totti, Cassano e Lima (l'unica giusta), una per Batistuta e Capello (?) e una per il campo, mentre nessun provvedimento colpì i giocatori turchi che si avventarono su Lima e aggredirono persino i poliziotti mentre li scortavano nel sottopassaggio, dando così inizio alle danze (la ricostruzione di Raisport). Anche nella gara di ieri Frisk, come fosse la sua missione, ci ha messo del suo, permettendo alla Dinamo la strategia deliberata di massacrare di botte Totti, con calcioni da dietro che ne hanno subito compromesso la prestazione. Totti non ha reagito, ha commesso un solo fallo, intervenendo in ritardo, per il quale è stato subito ammonito. Poi l'espulsione di Mexes, sacrosanta. Peccato che però - dalla diretta Sky mi è sembrato evidente - Frisk non avesse visto niente perché stava fischiando la fine del primo tempo rivolto alla tribuna nei consueti gesti di tutti gli arbitri. Poi si è affrettato ad estrarre il rosso, per consultarsi solo successivamente con il guardalinee, che era comunque dalla parte opposta del campo. Io sostengo che non ha visto Mexes colpire l'avversario.

Non c'è niente da fare, il destino dei romanisti - come perfettamente sintetizzato dalla mia ragazza ieri sera - è quello di vivere queste «brutte soddisfazioni».
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