Non ho ancora avuto modo di leggere il disegno di legge, ma il contratto di unione solidale varato come testo base per il riconoscimento delle coppie di fatto dalla Commissione Giustizia del Senato mi sembra molto meno ambiguo dei Dico. Innanzitutto, non è uno scambio di raccomandate, ma un contratto, il cui rispetto è tutelato dalla giustizia civile, in cui le due parti regolano la propria convivenza, la dichiarano alla comunità in cui vivono, esprimendo attivamente una volontà definita e riconoscibile nell'atto stesso. E' già qualcosa con una sua dignità. Certo, probabilmente molti aspetti delicati (come la pensione) rimangono inevasi. Vedremo di capirci di più nei prossimi giorni.
Sul piano politico ci aspettiamo che l'aver svincolato il progetto dal papocchio governativo Bindi-Pollastrini e l'aver adottato il modello Biondi sia d'aiuto ai parlamentari più liberali del centrodestra per uscire allo scoperto e appoggiare il ddl.