«Lo scudo di Berlusconi, quel che permette al Cav di giocare la carta finale della sua sopravvivenza ogni volta che la situazione incresciosa della Repubblica dei partiti lo mette in pericolo, è questo risentimento motivato di mezza Italia contro coloro che non vogliono accettare l'esistenza di un destra italiana di popolo, magari rozza o semplificatrice, così come la storia l'ha prodotta dopo la crisi del Paese che si identificava nei partiti della Costituzione. Bersani paga il prezzo di un ripudio assurdo, che si riassume nel senso sciagurato di superiorità che il suo schieramento esprime, la chiara evidenza di una sinistra che non vuole normalizzare il suo rapporto con questa Italia, ma ne esige la condanna, la damnatio memoriae, e la vuole a ogni costo, anche con processi grotteschi e accuse infamanti e indimostrabili. Battere Berlusconi con mezzi normali, e dunque in una logica di confronto tipica delle democrazie liberali, mutuando qualcosa di importante dalla sua esperienza, condonando la parte lapalissiana di inciviltà e accanimento giudiziario che lo riguarda, e procedere oltre, in una logica di pacificazione e di riconciliazione che tagli le ali dell'estremismo ideologico: è quel che il centrosinistra non sa e non vuole fare, è quel che lo condanna a una subalternità senza speranza, interminabile, stupefacente, e che alla fine siamo tutti noi a pagare come disfunzione e paralisi della democrazia».Ed è una anomalia che comunque finirà Berlusconi, non finirà con Berlusconi. Riguarderà qualsiasi leader vincente che il centrodestra saprà scegliersi.
Tuesday, April 02, 2013
La madre di tutte le anomalie
Ne abbiamo scritto infinite volte su questo blog. Ce la ricorda, il giorno di Pasqua, Giuliano Ferrara su il Giornale:
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