87 miliardi di dollari per l'Iraq
L'editoriale di oggi di Giuliano Ferrara ci spiega che Bush non si ritira sull'Iraq, nonostante la sfida sia ambiziosa, ma rilancia: «Non faremo come in Libano e in Somalia, spenderemo quanto è necessario al nostro impegno in Iraq, fronte avanzato della lotta al terrorismo, per la sicurezza nostra e del mondo libero, per la democrazia in Medio Oriente.» Ha definito quella del presidente americano «una risposta sobria e chiara: guardate, ha detto, che andiamo di nuovo all'Onu per esigere responsabilità dall'Occidente e dalle nazioni libere, come abbiamo fatto invano prima della guerra, ma ci andiamo perché vogliamo rafforzare il nostro progetto, non per abbandonarlo.»
«La cifra di 87 miliardi di dollari fa capire tangibilmente che la gita all'Onu non è una mezza ritirata, ma una sfida (con ulteriori pericoli di impantanamento segnalati giustamente dai neoconservatori, che però dovrebbero mangiare qualche bistecca di realismo anche loro).»
L'Europa egoista e irresponsabile è il vero ostacolo al multilateralismo. «Una nuova dimensione multilaterale nascerà solo quando l'Europa capirà che non è essenzialmente l'America a dover condividere le responsabilità (e i contratti per la ricostruzione), cosa a cui è più che pronta da sempre, è l'Europa a dover condividere il progetto americano di cambiare in modo plausibile ma solido e sicuro la geografia politica del mondo da cui sono usciti i bin Laden e i Saddam e altre gigantesche figure di canaglie sulla scena internazionale.» Leggi tutto
Il Foglio
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