Due segnalazioni, fonte CeceniaSos.
Anche in Russia si nutrono speranze nella "rivoluzione arancione", l'errore strategico di Putin con le ex repubbliche sovietiche. Su Le Monde l'intervista di Natalie Nougayrède all'ex vicepremier di Eltsin.
Da Michael Gorbaciov, che si irrita quando interrogato su Antonio Russo e ribadisce i diritti russi sulla Cecenia, non ci si può aspettare dell'altro. E' l'uomo che chiunque vorrebbe avere al proprio convegno o al proprio talk show coi "gggiovani", ma aver vinto il premio nobel per la pace non fa di lui qualcosa di diverso. I politically correct pretendono di spacciare all'opinione pubblica l'immagine dell'uomo dei bei vecchi tempi andati, quando "lui si che seppe far trionfare la pace con quel cattivone yankee di Reagan". E' stato l'uomo più potente dell'Unione sovietica, non so se mi spiego, credo che sinceramente non condivida le politiche di Eltsin e Putin in Cecenia, ma è sovietico fino al midollo, non un uomo di diritto, né di pace. La storia gli ha assegnato un compito: non la pace, ma una capitolazione onorevole per l'Unione sovietica. Fatto quello, rimane il sovietico.
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