Tutta la fantasia dello Sdi per il rilancio della Rosa nel Pugno
Questa la lettera che non è stata pubblica da il Riformista:
Caro direttore, alla Direzione della Rosa nel Pugno si confrontano due approcci, essenzialmente rappresentati da due diverse proposte statutarie, presentate da Sdi da una parte e Radicali italiani e Associazione Coscioni dall'altra. Senza perdermi nei meandri e nei tecnicismi delle due forme-partito sul tappeto, riassumerei così il nodo politico. Il caos totale e le innumerevoli scorrettezze nei confronti dei radicali alle amministrative; la timidezza (o la latitanza) dello Sdi nell'impegnarsi (in qualsiasi forma) sulle battaglie politiche sottoscritte a Fiuggi; l'impressione che lo Sdi tenga il piede in due staffe, pronto a saltare sul carro del Partito democratico, tenendosi la RNP come opzione di riserva, e che i suoi vertici rispondano al preciso compito, o svolgano la inconsapevole funzione, di porre un freno al "protagonismo" dei radicali nell'Unione. Tutto ciò ha soffocato lo slancio iniziale della RNP. Ora lo Sdi vorrebbe fotografare e istituzionalizzare questa situazione: chiudere la stalla, chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori; i radicali, invece, vorrebbero ridare alla RNP la capacità d'attrazione iniziale, sapendo che la "Rosa" è destinata ad appassire se rimane "cosa" solo di Sdi e Radicali e che servono socialisti che non si accontentino di un collocamento, ma che diano vita a lotte e iniziative liberali e socialiste.
E' su questo entusiasmante tema, in grado immaginiamo di far innamorare della Rosa nel Pugno qualsiasi passante, che si è svolta praticamente tutta la prima giornata della Direzione. Mentre i radicali cercavano di rianimare con idee, iniziative, battaglie a cui appassionarsi e da condurre (insomma, cercavano di discutere di politica) il dibattito, già asfittico, sull'organizzazione del partito diveniva surreale con l'assalto al simbolo.
E' questa l'ardente passione politica con la quale i dirigenti dello Sdi si sono presentati, ieri a Roma, alla Direzione. Solo un anno fa, all'atto di nascita del nuovo soggetto, Pannella e Boselli sottoscrissero un patto che vincolava i promotori, fino al 2011, ad usare il simbolo nelle competizioni elettorali solo in presenza del consenso di tutti. Dunque non solo Pannella, ma anche Boselli aveva un effettivo potere di veto sull'uso del simbolo. Adesso, invece, l'aut-aut: per andare avanti bisogna rivedere il patto fondativo in modo che ciascuno sia libero di utilizzare il simbolo a proprio piacimento. «Se la Rosa nel Pugno dev'essere la casa di tutti, il simbolo sia di tutti».
In realtà, di tutti lo è già oggi, almeno fino al 2011. E' ovvio che Pannella però si rifiuta di ripetere la traumatica esperienza delle scorse amministrative, nelle quali l'esercito di assessorini dello Sdi ha fatto man bassa di poltrone e municipalizzate (una lista ufficiale degli eletti e degli incarichi - incredibile! - neanche esiste, o non la vogliono pubblicare), stracciando ogni accordo e mettendoglielo in quel posto a ogni candidato radicale illuso di poter condurre "insieme" una campagna elettorale.
E adesso? Come si fa alla prossima infornata di amministratori locali? La pancia dello Sdi preme. E che ti escogitano quelle sagomacce di Boselli e Villetti? A Panne', dacce er simbolo!. E' tutta qui la lungimirante visione politica dello Sdi per il rilancio della Rosa nel Pugno.
Ho avuto occasione di ripeterlo tante volte, su questo blog: guardate che la Rosa nel Pugno è un'idea, una necessità, nel panorama politico italiano, per riempire uno spazio ancora vuoto di una sinistra liberale. A reggere - dicevo contrariamente a molti - è proprio la teoria di questo progetto. La pratica, invece, rischia di farlo fallire. Il motivo è semplice. Per unire radicali e socialisti c'era bisogno degli uni e degli altri. I radicali ci sono, ma di socialisti non se ne vedono. Nello Sdi ci sono solo gli ultimi famelici topi d'apparato in cerca d'un collocamento per assicurarsi i fine-settimana a Torvaianica a spese del contribuente.
Il materiale umano dello Sdi - seppure qualche sospetto lo si nutriva fin dall'inizio - si è via via rivelato irrimediabilmente necrotizzato. Al di là, vi assicuro, di ogni più pessimistica aspettativa iniziale.
L'unica nota positiva è che finalmente i big radicali (riascoltate gli interventi di Pannella, Capezzone e D'Elia), dopo averne ingoiate tante, hanno opposto un solido argine a questa schiera di zombie che allungavano le mani sulla gloriosa storia della Rosa nel Pugno.
E' chiaro che il progetto può e deve continuare - o così o niente - ma sarà dura. Occorre nuova linfa: liberali, laici, socialisti, radicali, accorrete! La Rosa, ormai è evidente, non può fiorire con lo Sdi. Se dei socialisti ancora esistono, si facciano vivi, che quelli morti ce li abbiamo già.
16 comments:
i socialisti sono quello che sono, e vabbeh, ma anche i radicali non sono esenti da colpe. pannella in particolare vuole continuare a fare il padre-padrone. e 'sta cosa non è più sostenibile.
come dice formamentis
"Noi ci dobbiamo sempre distinguere, di solito accade che un partito insegua gli elettori, noi siamo l’unico caso di elettori che devono inseguire il partito."
e la cosa se permettete mi fa un po' incazzare
Il fatto è anche un altro. Nessuno ha pensato ai "traumatizzati", ovvero chi si è trovato a dover scegller se seguire la RnP in umna sinistra corporativa e chi avrebbe preferito la destra o almeno rimanere Radicali e basta.
Che poi sia assurdo per un movimento politico come quello radicale , apparentarsi con lo sdi boselliano è un altro paio di maniche.
I socialisti in giro sono pochi, sparpagliati tra destra e sinistra , qualche cervello addirittura ha fatto le valige e si è tolto dalla politica .
Quello che rimane , soprattutto nello sdi , è solo la voglia di riscattino sui ds (ma piccolo piccolo). qualche poltrona in piu' soprattutto a livello locale ()si sa che simbolo e radicali fanno molta presa specie sui giovani) e nulla più.
Non so se ancvora sia il caso di parlare di prpogetto politico e non credo che si possano definire cosi'mn dei nuovi comnfini per una sinistra liberale e socialista. Resta un fatto , a me fa disgusto vedere ci0o'm in cui creddevo (il partito radicale) essere sfruttato in modo cosi' insolente e assurdo.
D'accordo su tutto, ma non sull'out-out.
Una precisazione: "out", inglese (fuori) si usa - una volta sola - nel tennis, mentre il famoso binomio del Filosofo Kirkegaard "aut-aut", latino, vuol dire due volte "o". C'è anche una rivista filosofica che si chiama Aut-aut.
Il matrimonio tra voi e i boselliani si rivela sempre più "tattico" e sempre meno "d'amore", almeno stando a quanto ho letto da queste parti per un annetto o giù di lì. Iniziasti con la serie "Radicalsocialisti, sarà dura" e oggi ti ritrovi a veder confermate molte delle tue perplessità della vigilia. Intendenti, profittatori e politicanti: ma che ve ne fate? E tutto per prendere gli stessi voti che prendereste comunque...
Pensare che, nel '99, proponendovi come la "sinistra della destra" arrivaste a capitalizzare sull'8% (anche col mio voto, detto fuori dai denti). Forza Italia 25 e lista Bonino 8 significa piattaforme politica a vario (ampio) titolo "liberale" ben oltre il trenta per cento. E adesso, tutti a decantare la favola ombelicale del blairismo nostrano, senza un'esperienza propedeutica come dieci anni di thatcherismo alle spalle? Rimango poco convinto...
a me pare che i socialisti vogliano continuare ad essere i socialisti , mentre i radicali vogliano continuare ad essere radicali.
nessuno vuol diventare pienamente liberalsocialista e attribuisce all'altro il fallimento senza rendersi conto che quando presenta il conto al "coniuge" in realtà presenta tutti gli schematismi che impediscono ad esso stesso di sganciarsi dai tanti difetti che si porta dietro
Caro Jim, innanzitutto, ti faccio i miei complimenti: non è da tutti essere citati nell'intervento di Emma Bonino... assieme a Panebianco, poi.... un momento di vera gloria.
Anche se, a dire il vero, la Bonino non mi sembrava molto entusiasta dei tuoi recenti scritti (e come potrebbe e potrei esserlo?).
Venendo al dunque:
a)Tu scrivi: """I radicali ci sono, ma di socialisti non se ne vedono"""
Dove sono i radicali?
Alla Direzione della RnP, certo che ci sono. A quella di Radicali Italiani, certo che ci sono. Nelle iniziative radicali, certo che ci sono.
Ma nelle urne? Ragà, sveglia: il solo Di Pietro prende il triplo dei vostri voti.
Fare politica per NON essere eletti? Ritorniamo alle solite masturbazioni mentali buone solo al portafogli di Berlusconi?
b) Quando nacque lo SDI la scelta fu chiara: si va a sinistra. Punto e basta. Senza se e senza ma.
Per me, socialista, essere attaccato, sui blog come sui giornali, da un alleato che, a giorni alterni, oscilla tra il liberismo selvaggio e il neo-populismo forzista è semplicemente incomprensibile, come è assurdo dare addosso al governo cui si partecipa ribadendone, come ha fatto la Bonino, il carattere 'collegiale' delle sue decisioni.
Nello Sdi ci sono compagni di lunga militanza sindacale: li buttiamo nel cesso?
c) il simbolo: perchè fate finta di non capire? Lo Sdi prende voti per il suo radicamento nel micro-territorio. Sono attaccati alle poltrone? Forse è vero, bisognerebbe darsi una smossa, nessuno è perfetto.
Ma che razza di partito si può mai costruire se una federazione locale - poniamo per le comunali di un paesino della Sicilia - deve chiedere il permesso a Pannella per presentare una lista della RnP?
Ma dico... siamo matti?
E' chiaro che in un modello organizzativo federativo, la proprietà del simbolo deve essere decentrata.
Ma poi, dico, sui vostri forum, non si legge che il modello federale è la massima espressione democratica?
O si deve ritenere che, data la vostra superiorità nella fase propositiva, i socialisti debbano accettare una rassegnata sudditanza?
Beh.. potevate lanciare un'Opa; non mi risulta che sia stato lo SDI ha implorarvi per una alleanza.
Saluti.
"Noi ci dobbiamo sempre distinguere, di solito accade che un partito insegua gli elettori, noi siamo l'unico caso di elettori che devono inseguire il partito."
yoshi (e forma): Sono sbagliati entrambi gli eccessi. Un partito deve rappresentare, ma deve anche produrre cultura politica e soluzioni di governo che siano anche "impopolari" per non essere "anti-popolari".
subtilis: hai ragione, errore blu per fretta e alzataccia ;-)
isamel: se il centrodestra non avrebbe mai accettato i radicali nella coalizione, neanche il centrosinistra, senza lo sdi a far da cuscinetto.
filomeno: più i fatti che i luoghi comuni. E i fatti, fidati, li ho raccolti e infilati come perline.
peppo: l'accordo sul simbolo (sottoscritto dallo Sdi e con scadenza fino al 2011) dà poteri di veto anche a Boselli. Non si tratta di superiorità propositiva, lo Sdi non è un partito politico, ma una piccola cooperativa. Legittimo, ma lo scopo sociale è altro.
grazie a tutti
Caro Fede,
un post veramente grottesco.
Grottesco nella sua rappresentazione del dibattito in Direzione, grottesco nella sua rappresentazione della realtà, grottesco negli esiti che propone partendo da premesse altrettanto grottesche!
Il dibattito ha avuto note ben più interessanti di quelle che hai colto, peccato che ti siano sfuggite (ma c'è sempre l'archivio di RR per rimediare).
"Nello Sdi ci sono solo gli ultimi famelici topi d'apparato in cerca d'un collocamento per assicurarsi i fine-settimana a Torvaianica a spese del contribuente".
Scrivi cose di questo tipo? Ma allora caro Fede chi cazzo te l'ha fatto fare di sostenere la RnP al tempo di Fiuggi?
Dici che la Rosa nel pugno insieme allo Sdi è morta, ma chiedi che essa si apra ancora. A chi? Ad altri a cui dare dei topi d'appartamento appena le cose non andranno come vuoi?
Sai una cosa Fede .. quando scrivi certe cose mi ricordi tanto - anche se a posizioni invertite - il compagno Ciucchi.
Complimenti, così sì che si va avanti, così sì che si fa nascere una bella Rosa!!
Tommaso Ciuffoletti
http://inoz.ilcannocchiale.it
Tommaso, voglio considerare il tuo uno sfogo. Ancora non hai capito quale fosse l'interesse dello Sdi nella direzione? Non hai capito che l'unica preoccupazione era garantirsi il simbolo per le prossime amministrative (primavera 2007), avendo intuito che Pannella & Co. non avrebbero voluto più assistere allo schifo delle ultime?
Hai capito quali sono le due linee che si confrontano? Trincerandoti dietro una equidistanza geometrica tra Sdi e radicali (ognuno ha i suoi difetti) mostri di non prendere in considerazione il merito delle questioni.
La linea dei radicali è quella dell'allargamento della RNP, della sua crescita tramite le iniziative politiche. Quella dello Sdi è spartire la torta (piccola) tra chi c'è (2/5, 2/5, 1/5). La RNP non cresce se ogni sede dello Sdi mette su l'insegna "Rosa nel Pugno", ma se sarà capace di suscitare nel paese nuovo interesse per le proprie battaglie.
Fede,
non mi curerò di rispondere in maniera accurata all'accusa di voluta ed acritica "equidistanza", poichè essa pare tanto figlia d'assenza d'argomenti.
Vuoi chiamarlo sfogo? Sì un bello sfogo di chi non ha grande amore per le posizione ideologiche come la tua.
Nessun amore per chi descrive solo un aspetto della realtà e misura tutto quanto con il metro del tifoso da stadio.
Mi vanno bene le critiche alla questione del simbolo avanzata con troppa insistenza dallo Sdi, ma dire che la Direzione è stata solo il dibattito su quello non è lusinghiero per la tua intelligenza.
La linea dei Radicali è quella dell'allargamento? La linea dei Radicali - o meglio di Pannella - è quella di un allargamento??
Un bell'allargamento quello di chi si rivolge ad una controparte - quella con cui si è costruito un percorso breve comune - come fai te!
Un bell'invito per tutti gli altri! Non c'è che dire!
Bell'allargamento quello di chi accusa in maniera bassa e strumentale di essere un complottatore chi cerca di organizzarsi come sostenitore della Rosa nel pugno senza essere Radicale o Sdi!
Mi sembra un bel modo!!
Fortuno che ancora credo che i Radicali Italiani non siano solo Marco Pannella ed ho sentito posizioni ben più ragionevoli in quella Direzione in cui te hai sentito solo "A Panne', dacce er simbolo!"
Tommaso
Tomma', il guaio è che t'innamori dei toni moderati, dei volti distesi, dei discorsi all'apparenza ragionevoli. Boselli, in questo, è maestro. Certo, Pannella, invece, mette i piedi sul tavolo.
Ebbene, quella direzione è stata un assalto (respinto) alla diligenza. Ci saranno stati interventi più pacati, o su altri temi, certo, ma la ciccia rimane quella.
E la Rosa si trova dove si trova perché non si è posto argine (con le migliori intenzioni, come Pannella e come te) a suo tempo al modo dello Sdi d'intendere la RNP.
Non è che se alzo i toni sono ideologico e tifoso. Forse si tratta di lanciare la realtà in faccia come si farebbe con una torta.
Una speranza c'è se vediamo il pericolo, se no continua pure nella comoda posizione del terzo tra i due litiganti, ma bada che non c'è molta goduria.
"""lo Sdi non è un partito politico, ma una piccola cooperativa. Legittimo, ma lo scopo sociale è altro.""""
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Caro Jim, questo tuo modo di disprezzare è ovviamente figlio del pregiudizio con il quale - devo dire - affronti molte questioni.
Allora facci capire quale è il tuo e il vostro scopo sociale.
E si, perchè tu parli male della Bonino e dei comunisti cinesi che diventano più oppressori di prima.
Torna la Bonino e ti accusa di non conoscere la Cina; ci spiega, poi, che esiste un grande dibattito nella classe dirigente cinese proprio sul tema dei diritti umani.
Ci tracci un ritratto di Napolitano come una specie di irrecuperabile vetero comunista praticante; negli ultimi due giorni, sento Pannella e Capezzone esibirsi in sperticate lodi verso il 'caro Presidente'.
Come una specie di James Bond, descrivi Prodi come un congiurato ai danni della Telecom. Un piano che forse solo Putin o Chavez avrebbero la forza di portare a compimento.
Ma, contestualmente, scrivi post che dimostrano l'impotenza di Prodi e del suo governo.
Beh... mettiti d'accordo con te stesso. Sto mortadella di Prodi, ce la fa o no? Comanda o no? Ha la forza o no?
Attacchi D'Alema e Prodi nella vicenda libanese e li accusi di essere poco filo-israeliani.
Contestualmente il governo israeliano ringrazia Prodi e D'Alema e prega l'Italia di capeggiare la forza Onu.
Beato te che riesci a essere più israeliano degli israeliani stessi.
Mah... non vorrei tediare oltre. Me ne torno nella cooperativa, la preferisco.
Senza offesa per nessuno.
Saluti.
Fede,
come vedi m'incazzo volentieri anche io e i toni m'importano il giusto.
Ma se alzando i toni si sbaglia la mira, onestamente mi frega più della seconda che dei primi.
E la mira la stai sballando in pieno.
Te credi veramente che l'appello dei radicali ad "aprire la Rosa nel Pugno" suoni invitante agli occhi di un elettore della Rnp non iscritto a Radicali Italiani?
Prova a metterti nei panni di uno che non fa parte del comitato e della direzione di Radicali Italiani come te!
Provaci, perchè sarebbe un esercizio utile.
Che faccio? Aspetto la cooptazione in un comitato dei mille, centomila uno e nessuno?
Aspetto che l'occhio benevolo del Giacinto si posi su di me?!
Dove le apri le finestre? A Torre Argentina?! Suvvia, siamo seri!
Che facciamo i club per la Rosa nel pugno, ma con 50 componenti e non più di 70 senza nessuna reale rappresentanza del territorio? E se sono il 71esimo che faccio? Aspetto in panchina?
Ma poi che cazzo me ne faccio di un club che non ha alcuna autonomia se non quella di aspettare direttive superiori (che poi se le cose continuano così sai quante direttive chiare arriveranno? NESSUNA!).
Fede invece di ripetere lo slogan "apriamo porte e finestre" chiediti se non sei in un bunker, dal quale spari ad alzo zero a tutti coloro che veramente si avvicinano ... come quei topi d'appartamento dei socialisti dello Sdi.
Tommaso
Quanto al ripetere la storia del mio voler fare il terzo fra i due litiganti ... beh ... Fede, se ti piace offendere la tua intelligenza fai pure, ma come spettacolo è deprimente.
Uno per volta.
Peppo, metti insieme piani diversi, ma male. Provo a risponderti punto su punto.
"questo tuo modo di disprezzare è ovviamente figlio del pregiudizio".
Ovviamente mica tanto. Perché su questo blog ho narrato fatti e misfatti di quest'anno di fidanzamento tra Sdi e radicali e se queste cose le scrivo è perché le ho viste e udite, e pure elencate. Non le voglio rielencare ancora perché adesso ho altro da fare che raccontare una storia già raccontata.
La Bonino, sto scrivendo proprio su questo. Ti anticipo che non si tratta di non conoscere la Cina e il dibattito interno alla classe dirigente, ma di capire se le posizioni su cui Prodi ha schierato l'Italia servano all'ala nazionalista o all'ala aperturista di quel dibattito.
Napolitano. Il suo intervento su Welby è semplicemente perfetto e non perché abbia dato ascolto a un tema radicale, ma perché si è mantenuto nei confini del suo ruolo istituzionale, cosa che non ha fatto in questi primi mesi, comportandosi letteralmente da consigliere del centrosinistra.
La mia critica alla sua elezione non era al fatto che fosse comunista, ma perché da ministro degli Interni non ebbe certo molto rispetto per la legalità in almeno un paio di circostanze che i radicali ricordano molto bene.
Sulle altre due questioni la brillantezza del tuo polemizzare si affievolisce e non c'è bisogno di risposta.
Tommaso, hai capito che c'è l'esigenza di far sì che le sezioni dello Sdi NON si trasformino sic et simpliciter in sezioni della RNP?
Perché non costituisci il tuo primo club e non cominci a far politica sui 31 punti di Fiuggi invece di aspettare l'investitura di Giacinto? Già, perché tu non vuoi l'investitura di Pannella, quella no, ma di quella Boselli-Pannella. Sempre di investitura di tratta.
Saluti, scusate ma devo concludere un lavoro quindi sospendiamo qui il dibattito. Grazie per gli interventi. A domani.
E' davvero paradossale tutto questo chiacchiericcio.
Sembra che stiate tutti cadendo dalle nuvole dell'empireo.
Se non ricordo male, già molti mesi fa un tal Tombolini si sperticò invano per mostrare a tutti l'errore di Pannella e co. nel voler creare prima il partito d'azione e poi la rnp coi cespuglietti socialisti dello sdi, e mostrò a tutti la debolezza e l'errore insito in una posizione di sottomissione a Prodi ed all'Unione.
Anche durante l'ultimo congresso di RI dichiarò a chiare lettere la sua preoccupata certezza, ma Pannellone in persona intervenne contro di lui in modo sprezzante ed offensivo...
Purtroppo, il gruppetto oligarchico ed un po' cialtrone (tanto quelli dello sdi sono solo una coop allo sbando e dopo facciamo quello che cazzo ci pare...) aveva già deciso tutto e convocò i militonti a congresso solo per ratificare, senza un vero dibattito.
Adesso i nodi vengono tutti, come ampiamente previsto, al pettine... e ci si meraviglia ancora del fuggi fuggi generale, la eufemistica "fase di non espansione"...
E non mi si venga a dire che "anche io da tempo (con voce flebilissima) denunciavo i rischi di una simile alleanza"...
L'impossibile rapporto con lo Sdi è solo parte della questione. La realtà è assai più grande e chiara. Con quel suicidio assistito i Radicali si sono posti stupidamente sulla difensiva nei confronti dell'Unione e di Prodi. I risultati in termini di insofferente e sprezzante accoglienza si sono visti fin dal primo momento e tuttora sono chiari a tutti.
Ma si sa... per capire certe cose bisogna sbatterci la faccia... se ancora una se ne ha (e non mi riferisco a te, Jim).
E pure per la storia dei radicali di questi ultimi anni vanno molto bene le parole di Ernesto Rossi: "gratta gratta alla fine vien fuori sempre la robba". Vero Marco?
Che fine miserabile!
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