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Tuesday, September 05, 2006

Il DNA della sinistra dal '56 a oggi

Il messaggio che il presidente Napolitano ha inviato a Giuseppe Tamburrano, presidente della Fondazione Nenni, con il riconoscimento «della validità dei giudizi e delle scelte di Pietro Nenni» sulla rivolta d'Ungheria e la repressione sovietica del 1956 ha un grande valore politico.

Avrebbe ben poco senso delle istituzioni e dello Stato chi pretendesse che oggi, durante la sua visita a Budapest, il presidente della Repubblica presenti le sue scuse personali per quell'errore di valutazione. Oggi Napolitano rappresenta la continuità della Repubblica italiana. E la Repubblica italiana, nel '56, per fortuna non era rappresentata dal Pci. Ai suoi massimi livelli istituzionali espresse solidarietà con gli insorti. Dunque, la nostra comunità, il nostro paese, non ha nulla da farsi perdonare.

In realtà, Napolitano riconobbe di aver sbagliato lettura di quegli eventi anni orsono, tra i primi e tra i pochi della classe dirigente dell'ex Pci, che invece per generazioni perseverò nell'errore.

Averlo ribadito oggi ha però un grande valore politico, soprattutto all'interno della sinistra. Innanzitutto, perché il presidente non ha fatto ricorso ad alibi, ma ha riconosciuto il puro e semplice errore attribuendo i meriti a chi, da socialista, vide giusto e fu demonizzato. Poi, perché il DNA della sinistra sembra rimasto quasi inalterato da allora. Lo dimostrano il suo pregiudizio verso Israele e gli Stati, gli unici, contro i quali le sinistre sanno mobilitarsi: Stati Uniti, Israele, ma anche paesi dalla certa, anche se faticosa, destinazione democratica, come Turchia e Messico.

10 comments:

Anonymous said...

Il sindaco Cialtroni è quello che Sabato scorso ha dimenticato di citare quel piccolo dettaglio storico, il comunismo, nella sua lettera elogiativa della storia della sinistra mondiale. Che altro dirne? E questo qua è pure riformista ed americano!!!

Chris said...

Ma in che film? Ma quando lo riconobbe? Nei tuoi sogni ha riconosciuto l'errore prima di oggi. In compenso io ti do un fatto concreto , Massimo Caprara (fondatore del Manifesto e segretario particolare di Togliatti proprio in quegli anni) in un suo libro (Riscoprirsi Uomo - Marietti 1980) dice esattamente il contrario. Quel PCI era complice con la sua omertà ed il suo appoggio ai fatti Ungheresi. Tgliatti appoggiò i catrtolici e firmo il concordato solo perchè aveva apito che senza la parte moderato non avrebbe mai acquisito potere in Italia. Altro che palle!!!! Non c'è l'ho con te sia chiaro, ma ancora mi sorprendo di come tu possa militare in un partito alleato con altri partiti politici che ostentano ancora la falce ed il martello accidenti!!!!

JimMomo said...

Napolitano ammise il suo «errore» nel 1986, riconoscendo che "Giolitti aveva ragione", e nell'autobiografia scritta non molti anni fa ha ammesso anche di averci messo «molti anni» per riconoscerlo.

Comunque che noia...

Chris said...

Si...da morire!!!!

Abr said...

Si, che noia.
Richiedere abiure oggi a comunisti organici d'allora (non ai loro figli, bada bene, ma proprio a loro), oltre che lasciare il tempo che trova, non recupera in vita i massacrati o i cinquanta anni persi dall'Ungheria.

Tanto, anche si scusassero, ciò non basterà a fargliene trarre le conseguenze, ai loro supporter e alleati: cioè che sono "unfit to lead".
Nel lavoro, chi sbaglia paga e non ottiene gran aperture di fiducia; perchè in politica no? Solo Nixon, o Leone, e comunque mai a sinistra?

Il tema lo sintetizzi - forse involontariamente - con una frase: "Oggi Napolitano rappresenta la continuità della Repubblica italiana.". Verità storica.
E' proprio questo il problema, o meglio, l'anomalia italica: so' almeno quarant'anni (dall'apertura a sinistra di Fanfani) che siamo in fase più o meno manifesta di compromesso storico catto-lib-lab in questo Paese.
ciao, Abr

JimMomo said...

La noia mi deriva dal ricevere ormai da mesi sempre le stesse frecciatine su militanze e alleanze politiche. Non mi sento affatto colpito, le trovo sterili e stucchevoli, solo che annoiano e abbassano il livello dei commenti ai post.

Chris said...

Comunque è vero l'ha riconosciuto nel 1986 mentre stava andando a fare la spesa, e poi credo che l'abbia scritto anche su un post it una volta...ma per piacere! E' facile con il senno di poi fare mea culpa...ed io mi ritrovo il "collega" di Togliatti al Quirinale...roba da pazzi!!!!!

Anonymous said...

Perchè ha detto "Nenni aveva ragione" e non De Gasperi aveva ragione, Einaudi, Scelba avevano ragione. Che avevano ragione anche Truman o Eisenhower.

Perchè deve sempre rimanere tutto tra "compagni"?

Unknown said...

Il destinatario del messaggio di Napolitano rivelatore di certa mentalita', lo snobismo intellettuale, la velleita' di condannare all'obliio qualunque tradizione non sia macchiata di marxismo: eliminando il ricordo di chi non ha mai servito il nemico, si puo' sostenere l'inevitabilita' del traidmento e quindi la parziale innocenza dei colpevoli, con conseguente autoassoluzione da parte comunista.
Futile pensare che i radicali possano mischiarsi a certa gente, se non per necessita' elettorali : manca il cmune portato di tragici "errori" e d'illusioni passati insieme.
Il punto e' proprio questo: Nenni ha criticato i fatti d'Ungheria, ma rimaneva organico a sinistra - il suo era problema d'oppurtunita', quasi d'estetica, nonche' di una fondamentale cecita' a quanto il socialismo stesso rendesse inevitabile, nella sua forma compiuta, tirannide e genocidio. Nenni e' condannabile, quale padre intellettuale, quanto Togliatti: ha sostenuto la teoria e la pratica del comunismo, pardon del socialismo, lamentandosi poi degli inevitabili esiti. Si vorrebbero assolvere certi socialisti, perche' oltre che in errore sono anche incoerenti.

Unknown said...

Il destinatario del messaggio di Napolitano rivelatore di certa mentalita', lo snobismo intellettuale, la velleita' di condannare all'obliio qualunque tradizione non sia macchiata di marxismo: eliminando il ricordo di chi non ha mai servito il nemico, si puo' sostenere l'inevitabilita' del traidmento e quindi la parziale innocenza dei colpevoli, con conseguente autoassoluzione da parte comunista.
Futile pensare che i radicali possano mischiarsi a certa gente, se non per necessita' elettorali : manca il cmune portato di tragici "errori" e d'illusioni passati insieme.
Il punto e' proprio questo: Nenni ha criticato i fatti d'Ungheria, ma rimaneva organico a sinistra - il suo era problema d'oppurtunita', quasi d'estetica, nonche' di una fondamentale cecita' a quanto il socialismo stesso rendesse inevitabile, nella sua forma compiuta, tirannide e genocidio. Nenni e' condannabile, quale padre intellettuale, quanto Togliatti: ha sostenuto la teoria e la pratica del comunismo, pardon del socialismo, lamentandosi poi degli inevitabili esiti. Si vorrebbero assolvere certi socialisti, perche' oltre che in errore sono anche incoerenti.