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Friday, April 22, 2005

La fonte della moralità planetaria

«Supponiamo che il presidente di una multinazionale sia indagato per appalti privilegiati concessi al proprio figliolo, mentre il consiglio d'amministrazione sparge mazzette a un sanguinario dittatore e i dirigenti finiscono, uno dopo l'altro, dimissionari per corruzione. E supponiamo che impiegati dell'azienda vengano accusati di avere violentato bambine affamate in Africa, in cambio di un biscotto. E che, infine, due commissari dell'inchiesta sullo scandalo denuncino l'insabbiamento delle loro rivelazioni. Come reagirebbe l'opinione pubblica? Con sdegno certo, picchetti di ragazzi appassionati fuori dagli uffici della multinazionale, sussiegosi editoriali sui giornali, richieste di condanne, pronte e definitive». Continua
(Gianni Riotta, Corriere della Sera)
Per le Nazioni Unite, che si trovano oggi in queste esatte condizioni, nulla di tutto questo, anzi ogni suo sbuffo viene accolto come fonte di diritto. Il più grigio potere burocratico, il maggiore collettore di interessi nazionali spesso inconfessabili, è ritenuto in possesso di una legittimità intrinseca, quasi divina, l'unica voce della moralità planetaria, l'unica in grado di porre sullo stesso piano di legittimità internazionale democrazie consolidate e dittature orrende. Una delle più grandi menzogne del nostro tempo, a proposito di verità...

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