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Monday, May 14, 2007

Blairismo e Family Day sul numero XXI di LibMagazine

LibMagazineCome promesso ecco l'articolo sul bilancio politico del blairismo: "Dieci anni di Tony Blair. Una lezione che le sinistre europee dovrebbero imparare a memoria". Lo trovate sul numero XXI di LibMagazine, insieme ad altri interessanti contributi, tra cui l'editoriale di Malvino sul Family Day.

Se radicali e socialisti non avessero voluto dare sfoggio della debolezza delle loro leadership, per altro intruppando con inenarrabile cattivo gusto il Cecchi Paone e il coattume "de sinistra" di certi "artisti" di seconda e terza fascia, avrebbero potuto facilmente catalogare la manifestazione di San Giovanni come "orgoglio" di un modello di famiglia semplicemente in via di estinzione, più che "normale" o "naturale".

Certo, chi ha portato a piazza Navona circa 3 mila persone, quando di sabato pomeriggio a passaggiare ce n'è comunque un migliaio, non può poi aprire bocca sul fatto che invece di un milione a San Giovanni ce n'erano al massimo 250 mila.

Particolarmente indovinato il paragone evocato da Malvino: il messaggio lanciato da piazza a San Giovanni somiglia parecchio alle rivendicazioni dei taxi che hanno protestato contro i decreti Bersani. Si è mobilitata la lobby delle famiglie numerose e religiose - un'estrema e finora silenziosa minoranza - per chiedere le dovute tutele da parte dello Stato. Insomma, l'ennesima tra le tante categorie di nicchia che pretende aiuti e sussidi.

Sunday, May 13, 2007

Orgoglio parrocchiale

La manifestazione dell'"orgoglio cattolico" non è voluta essere da meno delle grandi manifestazioni sindacali o di opposizione. Pare che chiunque organizzi manifestazioni a San Giovanni non possa fare a meno di imbrogliare sulle cifre.

«Oltre un milione», pare che fossero al Family Day di oggi. «Un milione e mezzo», azzarda Pezzotta, da sindacalista navigato, che di piazze e numeri gonfiati se ne intende. Passano i manifestanti (contro Berlusconi, contro Prodi, o contro i "Dico"), ma "Piazza di Porta San Giovanni" è sempre la stessa: più di 160-240 mila persone non può contenerle (erano 250 mila per la Questura).

Verificarlo è semplice eppure non si trova uno straccio di giornalista che si prenda la briga. Tutti si bevono la balla dei milioni in piazza. Valga una volta per tutte un modo artigianale ma sufficiente per avere un'idea degli ordini di grandezza di cui si sta parlando.

Google maps offre una bella visuale dall'alto indicando il rapporto di scala. Basta misurare l'area della piazza. Moltiplicando lato lungo per lato corto trovate l'area in metri quadrati. Dicesi "folla", come ben sanno gli ingegneri, quando 300 kg pesano su un solo metro quadrato. Cioè, 4 persone a mq. E vi assicuro che si soffoca. Di più è fisicamente impossibile, soprattutto con molti bambini e passeggini al seguito.

Ciascun metro quadrato della piazza può contenere quindi fino a un massimo di 4 persone (e considerate che non si tratta di un numero medio, ma massimo di persone per mq): quindi moltiplicate l'area per 4. Il risultato per "Piazza di Porta San Giovanni" a Roma varia da 160 mila a 240 mila persone, a seconda se si sia severi o generosi nel considerare la scalinata della basilica, di solito vuota, la Scala Santa, il palco, gli alberi e tratti delle vie circostanti (via Emanuele Filiberto e Viale Carlo Felice, con i giardini).

Dalle dirette televisive, dalle interviste ai partecipanti, dagli striscioni, abbiamo ricavato l'immagine di una realtà sociale rispettabile, ma minoritaria, quasi estrema, nel nostro paese, che dati Istat alla mano non rappresenta di certo la famiglia "normale", concetto a cui sono molto legati i difensori della famiglia tradizionale.

Innanzitutto, l'elemento religioso nettamente prevalente, a confermare la mobilitazione delle diocesi molto più che una partecipazione spontanea anche del mondo non cattolico, millantata dai promotori alla vigilia. I partecipanti erano per lo più parrocchiani, spesso di quelli più "nerd". Molte le comunità "neocatecumenali" presenti. Famiglie con sei o addirittura otto figli. Tra madonne, i crocifissi e le icone religiose, gli "Allejua" e i tipici canti di chiesa accompagnati dalle chitarre dei ragazzi. Cartelli contro i "Dico "e i gay, ma anche anti-divorzisti ("Non osi separare l'uomo ciò che Dio unisce"), tanto per dare l'idea delle posizioni minoritarie affermate oggi a San Giovanni.

Per non parlare, poi, di bambini sotto i dieci anni vestiti con magliette anti-Dico e degli striscioni ancor più "cattolico-pride": "Benedetto siamo tuoi"; "Famiglia = Chiesa"; "La famiglia solo secondo natura".

Singolare la presenza alla stessa manifestazione di esponenti di partiti che si dicono "di sinistra" insieme ai neofascisti di Foro 753 e a Forza Nuova, presente con il suo "Dio, patria e famiglia". Un fatto inedito, direi.

Ripeto: il dedicarsi a Dio e a una famiglia con sei-otto figli sono scelte di vita rispettabili (sempre che le signore non abbiano subito pressioni morali e violenze psicologiche...). Ma qui sta la differenza.

Perché per quanto ci possano essere stati ideologismi e vetero-laicismi, nella sostanza i manifestanti di piazza Navona (in quella piazza lo striscione più divertente: "Più Famolo dài, meno Family Day") chiedono allo Stato di riconoscere e tutelare la pluralità delle forme di famiglia esistenti nella nostra società, mentre coloro che si sono riuniti a piazza San Giovanni erano lì per sostenere che lo Stato dovrebbe riconoscere e tutelare nessun altro modello se non il loro. Che oggi abbiamo scoperto essere ben lontanto da quello "nella norma" secondo i dati Istat: oltre i tre figli, assidua vita di parrocchia.

Wednesday, May 09, 2007

A spese nostre

Lo scorso gennaio è stato lanciato un piano di riassetto delle Ferrovie dello Stato per arginare la grave crisi strutturale e finanziaria. Tra i provvedimenti, l'aumento dei prezzi dei biglietti. Alla fine del 2011 l'aumento sarà del 35% (escluse alcune categorie di treni). Per fare un esempio la tratta in eurostar Firenze-Roma è già aumentata negli ultimi mesi di circa quattro euro (da 29 a 33).

Grazie ad una segnalazione dell'Aduc, siamo venuti a conoscenza che in occasione della manifestazione Family Day organizzata per il 12 maggio, sul sito del Forum Famiglia è possibile scaricare una credenziale da consegnare alle biglietterie delle stazioni ferroviarie di tutta Italia per comprare un biglietto di A/R con destinazione Roma a una tariffa standard scontata del 20%, valido per viaggiare dall'11 al 13 maggio 2007.

L'Aduc ha "scoperto", dalle informazioni sul sito e dall'operatore del call center (06.689.6930), che la credenziale scaricabile in pdf, da consegnare in biglietteria, non è nominativa e per essere valida non ha bisogno di alcun tipo di autorizzazione da parte dell'organizzazione della manifestazione. E' dunque possibile a chiunque voglia recarsi a Roma dall'11 al 13 maggio usufruire di uno sconto del 20% sul biglietto ferroviario esclusivamente stampando e consegnando la credenziale alla biglietteria.

I deputati Poretti, Beltrandi, Bonelli, Capezzone, D'Elia, Grillini, Mellano, Migliore, Turco hanno quindi depositato un'interpellanza al ministro dei Trasporti.

Non c'è niente di male che un'azienda, siano le Ferrovie o la Coca Cola per forniture di bibite, voglia praticare tariffe agevolate a gruppi di utenti o eventi. Il problema sorge quando l'azienda è mantenuta in vita con i soldi pubblici e, ancor di più, se soffre di un enorme deficit. Allora è lecito sospettare che la scelta non sia di natura commerciale, ma "politica" e clientelare.

Purtroppo però occorre sottolineare che questa pratica da parte delle Ferrovie dello Stato è piuttosto estesa. Va da eventi politici e sindacali, come concerti (il Primo Maggio) e manifestazioni, a eventi sportivi (le partite di calcio). A prescindere dal ritorno commerciale di tali iniziative (visto, tra l'altro, che spesso questi viaggi si trasformano in raid demolitori di vagoni e strutture), un'azienda pubblica non può non porsi il problema di privilegiare in questo modo alcuni cittadini per le loro fedi politiche e calcistiche, discriminando, invece, chi la pensa diversamente o ha altri hobby altrettanto rispettabili.

Ci auguriamo che i suddetti deputati dimostrino di essere così accalorati anche quando questi privilegi riguardano altri tipi di eventi e sono rivolti a militanti più contigui alla loro parte politica.