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Wednesday, April 02, 2008

Attenzione alla scheda

L'ipotesi del rinvio del voto incombe su questo scorcio di campagna elettorale che si trascina stancamente verso una meta non più tanto certa e manda in fibrillazione la politica. Il Consiglio di Stato ha riammesso nella competizione il simbolo della Dc, escluso dal Viminale per la somiglianza con quello dell'Udc. Il partitino di Pizza chiede quindi il rinvio del voto. I due principali candidati premier, Berlusconi e Veltroni, sono entrambi contrari («sarebbe un dramma per il Paese»). Il ragionamento che fa Berlusconi, valido anche per il Pd, è che altre due settimane di Par Condicio favoriscono i partiti minori, cui vanno spazi tv proporzionalmente molto maggiori rispetto alla loro consistenza elettorale, a scapito dei maggiori.

Berlusconi ha chiesto a Pizza un «segno di responsabilità», ma il segretario della Dc sembra irremovibile nel chiedere il rinvio. Paolo Del Mese, un altro esponente del partitino, ha invece già gettato le basi per una trattativa: la Dc è «disponibile a discutere con Berlusconi», in cambio di un «riconoscimento politico». Una «trattativa politica alla luce del sole. E' chiaro che noi il ricorso non lo ritiriamo solo per un appello al senso di responsabilità; a noi interessa la politica e quindi chiediamo un riconoscimento del ruolo politico della Dc. E' chiaro che questo riconoscimento ce lo deve dare Berlusconi... oltre al Parlamento c'è anche il governo». Alto il prezzo fissato dalla Dc per ritirare il ricorso: un posto nel futuro governo.

L'ipotesi del rinvio resta in ogni caso remota. A preoccupare Berlusconi e Veltroni, piuttosto, dovrebbe essere la scheda elettorale. Se infatti fosse davvero quella pubblicata in fac-simile sul sito del Sole 24 Ore, ci sarebbe di che allarmarsi. I simboli sono troppo vicini l'uno all'altro; non si comprende con che criterio siano stati divisi in due righe (anziché in colonne); e in ogni circoscrizione e camera c'è un ordine diverso. Ma soprattutto, i due rettangolini che contengono gli apparentamenti PdL-Lega e Pd-Di Pietro si prestano ad un errore potenzialmente devastante per Pd e PdL: i due simboli sono troppo vicini, l'elettore potrebbe apporre la croce indifferentemente sull'uno, sull'altro o in mezzo, non comprendendo che anche all'interno di quei rettangoli deve effettuare una scelta: PdL o Lega; Pd o Di Pietro.

2 comments:

Anonymous said...

Walter-looooooooooooooooooooooo........

Anonymous said...

su youtube

tolleranza zoro