Già smontati l'anno scorso, dalla Consulta, i tre punti cardine (limite dei tre embrioni; obbligo di "un unico e contemporaneo impianto"; divieto di crioconservazione) della legge 40 sulla procreazione assistita, ora anche il quarto, il divieto di fecondazione eterologa, potrebbe a breve essere dichiarato incostituzionale. Va tuttavia tenuto presente che si tratta di una questione senz'altro più controversa delle altre tre norme, davvero deliranti e palesemente dannose per la salute sia della donna che del feto. Il centrodestra farebbe bene a imparare la lezione e a non perseverare su una linea incostituzionale e soprattutto largamente minoritaria nel Paese e anche tra i propri elettori.
Ma adesso tacciano anche i cosiddetti laici e i finti liberali, che vedono ovunque la necessità di legiferare (per altro ben sapendo di essere in netta minoranza in Parlamento). Non facciano l'errore di ritornare alla carica solo per protagonismo e puro puntiglio. E' l'ora del pragmatismo, di consegnare all'oblio la legge 40. Meglio, molto meglio il presunto "far west", che poi non significa altro che responsabilità dei medici e libertà dei pazienti.
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Wednesday, October 06, 2010
Thursday, April 02, 2009
Legge 40, imparate la lezione
Avete sostenuto, difeso, fatto campagna per una legge incostituzionale. La Chiesa cattolica, è bene sottolinearlo, ha sostenuto e difeso una legge incostituzionale. Contro i valori su cui è fondata la nostra democrazia, in particolare quelli sanciti dagli articoli 2, 3 e 32 della Carta costituzionale. E si badi bene, al di là del diritto alla salute (art. 32), non si tratta di articoli retorici o tecnici, ma davvero dei principi fondamentali del liberalismo: i «diritti inviolabili dell'uomo» (art. 2); la dignità, la libertà e l'eguaglianza dei cittadini (art. 3). Se fossi in voi - in tutti quanti hanno sostenuto, difeso, fatto campagna per quella legge, al fianco della Cei - proverei un po' di vergogna quanto meno a definirmi liberale.
La "vittoria" di Pirro del referendum - ottenuta sfruttando oltre il 50% di astensione fisiologica - non è bastata a rendere la Legge 40 migliore di quella che era. Ora la Corte costituzionale dichiara illegittimo il comma 2 dell'art. 14, il limite dei tre embrioni, il cuore stesso della legge, e il comma 3 del medesimo articolo, «nella parte in cui non prevede che il trasferimento degli embrioni, da realizzare non appena possibile, come previsto in tale norma, debba essere effettuato senza pregiudizio della salute della donna», di fatto aprendo alla crioconservazione degli embrioni in vista di eventuali impianti successivi.
E' bene anche ricordare che bocciatura «parziale» non si significa che il resto della legge è costituzionale. La Corte non ha dichiarato costituzionali le altre parti della legge rimaste in piedi, semplicemente perché non ha esaminato la legge nel suo complesso, ma solo due norme. Ed entrambe sono cadute. La bocciatura quindi è totale, perché la Corte ha dichiarato incostituzionali tutte le norme su cui ha ritenuto di potersi esprimere.
La Corte infatti può esprimersi solo su questioni di legittimità strettamente riguardanti i giudizi da cui hanno avuto origine i ricorsi. Nel dichiarare inammissibili le questioni di legittimità sugli articoli 6, comma 3, e 14, commi 1 e 4 (la crioconservazione degli embrioni e la riduzione embrionaria), la Corte non li ha affatto dichiarati costituzionali, ma ha semplicemente rifiutato di esprimersi per «difetto di rilevanza nei giudizi principali». Poiché, in parole povere, ha ritenuto che quegli articoli non c'entrassero niente con i procedimenti giudiziari da cui erano partiti i ricorsi alla Consulta.
Particolarmente opportuno il commento di Fini: «Quando una legge si basa su dogmi di tipo etico-religioso, è sempre suscettibile di censure di costituzionalità, in ragione della laicità delle nostre istituzioni». Ed è esattamente questo ciò che si sta ripetendo sul testamento biologico.
Chi ha preso questa bella mazzata dalla Corte già sulla procreazione assistita farebbe bene a imparare la lezione e a non commettere lo stesso errore con quella porcheria incostituzionale sul testamento biologico. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. C'è ancora tempo per non esporsi ad una seconda figuraccia. Pensateci bene.
La "vittoria" di Pirro del referendum - ottenuta sfruttando oltre il 50% di astensione fisiologica - non è bastata a rendere la Legge 40 migliore di quella che era. Ora la Corte costituzionale dichiara illegittimo il comma 2 dell'art. 14, il limite dei tre embrioni, il cuore stesso della legge, e il comma 3 del medesimo articolo, «nella parte in cui non prevede che il trasferimento degli embrioni, da realizzare non appena possibile, come previsto in tale norma, debba essere effettuato senza pregiudizio della salute della donna», di fatto aprendo alla crioconservazione degli embrioni in vista di eventuali impianti successivi.
E' bene anche ricordare che bocciatura «parziale» non si significa che il resto della legge è costituzionale. La Corte non ha dichiarato costituzionali le altre parti della legge rimaste in piedi, semplicemente perché non ha esaminato la legge nel suo complesso, ma solo due norme. Ed entrambe sono cadute. La bocciatura quindi è totale, perché la Corte ha dichiarato incostituzionali tutte le norme su cui ha ritenuto di potersi esprimere.
La Corte infatti può esprimersi solo su questioni di legittimità strettamente riguardanti i giudizi da cui hanno avuto origine i ricorsi. Nel dichiarare inammissibili le questioni di legittimità sugli articoli 6, comma 3, e 14, commi 1 e 4 (la crioconservazione degli embrioni e la riduzione embrionaria), la Corte non li ha affatto dichiarati costituzionali, ma ha semplicemente rifiutato di esprimersi per «difetto di rilevanza nei giudizi principali». Poiché, in parole povere, ha ritenuto che quegli articoli non c'entrassero niente con i procedimenti giudiziari da cui erano partiti i ricorsi alla Consulta.
Particolarmente opportuno il commento di Fini: «Quando una legge si basa su dogmi di tipo etico-religioso, è sempre suscettibile di censure di costituzionalità, in ragione della laicità delle nostre istituzioni». Ed è esattamente questo ciò che si sta ripetendo sul testamento biologico.
Chi ha preso questa bella mazzata dalla Corte già sulla procreazione assistita farebbe bene a imparare la lezione e a non commettere lo stesso errore con quella porcheria incostituzionale sul testamento biologico. Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico. C'è ancora tempo per non esporsi ad una seconda figuraccia. Pensateci bene.
Wednesday, November 21, 2007
Cellule staminali e Legge 40. Stiamo ai fatti
Due notizie, entrambe importanti, riguardano la ricerca scientifica e la nostra salute.
La prima è la pubblicazione, già nell'estate scorsa, sui giornali scientifici Cell e Science, dei risultati di due ricerche, condotte in Giappone dal team dell'Università di Kyoto, guidato da Shinya Yamanaka, e negli Stati Uniti da James Thompson, dell'Università di Madison nello Stato del Wisconsin. Gli articoli documentano la produzione in laboratorio di cellule che si comportano come se fossero staminali embrionali, anche se non sono state estratte da embrioni.
Il metodo, su cui si lavora da tempo, è quello della riprogrammazione di cellule adulte per farle tornare allo stadio pluripotente delle embrionali. E' evidente che una scoperta simile, se confermata, ci permetterebbe di aggirare i problemi etici connessi all'uso delle cellule staminali embrionali, e va quindi salutata con entusiasmo, anche se, bisogna ricordarlo, va misurato il grado di somiglianza di queste cellule riprogrammate con quelle embrionali, vanno cioè valutate ancora le loro potenzialità.
Ma soprattutto, il guaio è che per ora, per inserire nella cellula adulta i quattro geni in grado di riprogrammarla in staminale embrionale, occorre utilizzare un retrovirus, che però aumenta le probabilità, già alte nelle staminali embrionali, che la cellula generi tumori.
Che a scoprire il metodo siano stati laboratori americani e giapponesi è solo un'altra conferma della superiorità scientifica e tecnologica dei due paesi, che con intelligenza si avvalgono di tante intelligenze estere.
Non possiamo non segnalare l'ignoranza, e la malafede, di chi ha cercato di strumentalizzare anche questa notizia sostenendo che dimostrerebbe l'inutilità della ricerca sulle cellule staminali embrionali.
La scoperta di oggi non dimostra affatto che puntare sulle cellule staminali embrionali fosse inutile, semmai esattamente l'opposto. Premesso che abbiamo sempre ritenuto che si dovesse permettere la ricerca sulle cellule staminali embrionali, anche solo per scoprire se si tratta della strada sbagliata (ma la ricerca serve proprio a questo!), è evidente che gli spasmodici tentativi del mondo scientifico di trovare il modo di riprogrammare staminali adulte in cellule il più possibile simili a quelle embrionali è la dimostrazione del fatto che proprio quelle embrionali vengono ritenute quelle con le caratteristiche più promettenti.
Ripetiamolo: magari tra qualche anno scopriremo di esserci illusi, che non servono a niente, ma come è possibile verificarlo - e far progredire la scienza - se la ricerca viene ostacolata?
La seconda notizia è merito di un'inchiesta giornalistica, dai dati eloquenti, a cura di Margherita De Bac e Monica Ricci Sargentini.
Dall'entrata in vigore della legge 40 sulla fecondazione assistita, il successo delle tecniche è diminuito del 3,6% (1.041 nati in meno) e i parti trigemini e prematuri sono aumentati del 2,7%, in controtendenza rispetto al resto del mondo occidentale. Vietando l'analisi preimpianto, le interruzioni parziali di gravidanza sono aumentate del 100%. Di fronte all'aumento dei costi cui corrisponde un calo della riuscita, aumentano i viaggi all'estero. Troppo costosa la Spagna, c'è il boom dei paesi low cost, quelli dell'Est.
Che sia giunta l'ora di modificare la legge 40? D'altra parte, lo scorso 17 ottobre, il ministro Livia Turco ha illustrato alla Commissione Affari sociali della Camera dati ugualmente preoccupanti la cui fonte non sospetta è l'Istituto Superiore di Sanità.
La prima è la pubblicazione, già nell'estate scorsa, sui giornali scientifici Cell e Science, dei risultati di due ricerche, condotte in Giappone dal team dell'Università di Kyoto, guidato da Shinya Yamanaka, e negli Stati Uniti da James Thompson, dell'Università di Madison nello Stato del Wisconsin. Gli articoli documentano la produzione in laboratorio di cellule che si comportano come se fossero staminali embrionali, anche se non sono state estratte da embrioni.
Il metodo, su cui si lavora da tempo, è quello della riprogrammazione di cellule adulte per farle tornare allo stadio pluripotente delle embrionali. E' evidente che una scoperta simile, se confermata, ci permetterebbe di aggirare i problemi etici connessi all'uso delle cellule staminali embrionali, e va quindi salutata con entusiasmo, anche se, bisogna ricordarlo, va misurato il grado di somiglianza di queste cellule riprogrammate con quelle embrionali, vanno cioè valutate ancora le loro potenzialità.
Ma soprattutto, il guaio è che per ora, per inserire nella cellula adulta i quattro geni in grado di riprogrammarla in staminale embrionale, occorre utilizzare un retrovirus, che però aumenta le probabilità, già alte nelle staminali embrionali, che la cellula generi tumori.
Che a scoprire il metodo siano stati laboratori americani e giapponesi è solo un'altra conferma della superiorità scientifica e tecnologica dei due paesi, che con intelligenza si avvalgono di tante intelligenze estere.
Non possiamo non segnalare l'ignoranza, e la malafede, di chi ha cercato di strumentalizzare anche questa notizia sostenendo che dimostrerebbe l'inutilità della ricerca sulle cellule staminali embrionali.
La scoperta di oggi non dimostra affatto che puntare sulle cellule staminali embrionali fosse inutile, semmai esattamente l'opposto. Premesso che abbiamo sempre ritenuto che si dovesse permettere la ricerca sulle cellule staminali embrionali, anche solo per scoprire se si tratta della strada sbagliata (ma la ricerca serve proprio a questo!), è evidente che gli spasmodici tentativi del mondo scientifico di trovare il modo di riprogrammare staminali adulte in cellule il più possibile simili a quelle embrionali è la dimostrazione del fatto che proprio quelle embrionali vengono ritenute quelle con le caratteristiche più promettenti.
Ripetiamolo: magari tra qualche anno scopriremo di esserci illusi, che non servono a niente, ma come è possibile verificarlo - e far progredire la scienza - se la ricerca viene ostacolata?
La seconda notizia è merito di un'inchiesta giornalistica, dai dati eloquenti, a cura di Margherita De Bac e Monica Ricci Sargentini.
Dall'entrata in vigore della legge 40 sulla fecondazione assistita, il successo delle tecniche è diminuito del 3,6% (1.041 nati in meno) e i parti trigemini e prematuri sono aumentati del 2,7%, in controtendenza rispetto al resto del mondo occidentale. Vietando l'analisi preimpianto, le interruzioni parziali di gravidanza sono aumentate del 100%. Di fronte all'aumento dei costi cui corrisponde un calo della riuscita, aumentano i viaggi all'estero. Troppo costosa la Spagna, c'è il boom dei paesi low cost, quelli dell'Est.
Che sia giunta l'ora di modificare la legge 40? D'altra parte, lo scorso 17 ottobre, il ministro Livia Turco ha illustrato alla Commissione Affari sociali della Camera dati ugualmente preoccupanti la cui fonte non sospetta è l'Istituto Superiore di Sanità.
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