Per gentile concessione del mio collega Adriano Angelini , posto una sua poesia freak-pacifist:
effluvi micidiali
(omaggio a George Tenet, direttore della Cia)
la salsedine, ricordate?
il muschio
il sapore dolce del miele
il fiore che sboccia, il prato, l'aperto
il mandorlo, persino
che lieve l'afrore dal camino dell'inverno
l'aranceto, l'uliveto
il limone caduto
il piccolo geranio sul davanzale
la carne del fanciullo sul guanciale
l'orto, come non vi sovviene?
sottile s'inflitra la spezia nel tinello
e la salvia, il latte caldo del mattino
un caffè nel bar vicino
la terra che la pioggia innalza in un profumo
il mare... altro non saper dire
ah, i miei paradisi che rendo reali!
droghe sofisticate, sinestesie inimitabili
effluvi micidiali incalzati
dal Nulla del pericolo,
dal Nulla di uno studio ovale,
dall'unica antrace che minaccia i vostri sogni:
la poesia!
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