preventive peace. Il mio amico Luciano mi invita alla manifestazione della Margherita per la pace. Declino gentilmente con lunga mail. Ecco alcuni estratti.
Mi chiedo se così non si finisce per fare come gli amerikani, da una parte i buoni, dall'altra i cattivi. Bush pensa che il cattivo sia Saddam, non ha tutti i torti, voi pensate che siano entrambi cattivi e voi soli siete i buoni che volete la pace. Le cose sono un po' più complesse, semplificare così una situazione davvero drammatica è molto comodo, come comodo cedere ai buoni sentimenti, perché guardare in faccia la realtà ci può trovare impreparati. Non dico che bisogna seguire Bush e Berlusconi, per carità, ma solo ragionarci su, e forse non seguire Chirac e Schroeder. Questo lo dico perché temo che dalla vostra assemblea uscirà l'appoggio non alla pace dei 'pacifisti' , ma alla pace di Francia e Germania, che forse è pure peggio. Chiedetevi che Europa volete.
Certo, mi rendo conto che il dibattito pubblico in Italia è fermo a se è legittimo o meno tenere le bandiere della pace sugli uffici pubblici (e non lo è. Fu fatta una legge da Prodi per impedire bravate leghiste, e spero che Veltroni a fine campionato non esponga la bandiera della Juve, se no lo fanno a pezzettini). Le cose che dovrebbero far riflettere, e non che giustifichino la guerra, anzi, sono le città blindate in Usa e Gb. Ci pensi, missili per difendere Washington, carri armati alle porte di Londra, poliziotti con le maschere antigas. Mentre noi ci gingilliamo, quelli c'hanno una paura fottuta. Ripeto, forse la guerra è una cazzata, adesso, ma non corriamo dietro (Rutelli?!) a pie illusioni. Basta strumentalizzare le posizioni di Chirac e Schroeder come se fossero gli amanti della pace da cui prendere esempio e tutti gli altri dei brutti cattivoni. In politica estera esistono solo, ripeto solo, gli interessi degli Stati. Inutile attaccarsi alle sottovesti smaccatamente troiesche di Chirac e Schroeder.
Si dice che Bush ha interessi economici (petrolio) e di dominio per attaccare. Bene, Francia e Germania hanno interessi economici (ottimi rapporti col mondo finanziario arabo) e di dominio per non farlo. Anche quello di Chirac e Schroeder è un gioco di potere. Giorni fa Giuliano Amato: Francia e Germania coi loro metodi stanno spaccando l'Europa. Perché? Semplice: se si dovrà affermare, e prima o poi ci si arriverà, il principio di una politica estera comune europea, non permetteranno mai che accada senza una posizione di forza, di vantaggio, di visibilità, della politica estera dell'asse franco-tedesco (Rumsfeld è uno stupido, ma qui ha ragione, "la vecchia Europa", burocrazie, banchieri, mercati, e dispiace che anche Prodi simpatizzi per l'asse Berlino-Parigi, d'altra parte sangue scorre nelle vene di navigato burocrate).
Nient'altro che gioco di potere dunque quello di Francia e Germania. Siete sicuri voi della Margherita che sia sensato appoggiare quell'asse, e che non sia piuttosto meglio arginarne la crescita, a vantaggio dell'Europa, e dell'Italia?
Per ben due volte, prima e dopo il documento degli 8, ma sempre alla vigilia del vertice straordinario dell'Ue sulla crisi irachena, Francia e Germania sono uscite con loro prese di posizioni, proposte, nette e congiunte, con il chiaro intento di trascinarsi dietro gran parte dell'Europa e 'bruciare' il vertice. Il documento degli 8 cade in mezzo a questi due episodi, allo scopo di riequilibrare le voci all'interno dell'Ue, e certo ha diviso, ma la divisione c'era già.
Il concetto di pace non è assoluto, ma relativo, tutti la vogliono, ma ognuno ha in mente la propria idea di pace. La politica serve a mettersi d'accordo, ma tutte le posizioni sul problema della pace e della guerra hanno pari dignità, nessuna è 'moralmente' più accettabile, non ci sono i buoni e i cattivi.
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