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Thursday, February 20, 2003

Ultima chiamata, serve più coraggio
Dopo il voto di ieri in Parlamento sulla crisi irachena, voglio dire a D'Alema e a Fassino che devono stare molto attenti a proseguire su questa linea. Comprendo che il loro comportamento è certamente motivato dall'importante scopo di mantenere l'unità del partito e della coalizione, considerato il 'bene supremo', anche se questo 'costa' dover concedere più di qualcosa alle posizioni cofferatiane e del correntone. Comprendo che l'unità è strumentale alla prossima coalizione elettorale. Tuttavia, a lungo andare, Cofferati si sarà 'mangiato" Ds e Ulivo intero. Ci ritroveremo tutti con un centrosinistra ben lontano dall'essere una coalizione 'di governo', danno grave per la sinistra e per il Paese.
Allora, Fassino e D'Alema devono finalmente iniziare a spiegare al loro elettorato, ma anche all'opinione pubblica il perché, a loro avviso, Cofferati e il correntone sbagliano. E' un'opera che non hanno mai provato a fare, l'hanno considerata, sbagliando, perdente in partenza, hanno celato invece divisioni interne che hanno motivi precisi e importanti, che vanno svelati. Ciò metterà a rischio l'unità, provocherà spaccature, ma la realtà non si può nascondere a lungo, e soprattutto si comincerà a costruire qualcosa. Anche perché non è detto, anche se si riuscisse a formarla, che l'accoppiata Prodi-Cofferati risulti, alla fine, vincente.
Come ieri anticipava 'il Riformista', l'Ulivo si è dunque spaccato di nuovo in Parlamento sulle mozioni da votare a conclusione del dibattito sulla crisi irachena. Tutto l'Ulivo ha votato una propria mozione unica ambigua e contraddittoria, poi, mentre si impediva a Sdi e Udeur di votare o astenersi su quella della maggioranza, che si limitava a recepire il documento uscito dal vertice Ue di Bruxelles, Pdci e Verdi votavano a favore della mozione di Rifondazione, apertamente alternativa a quella ulivista.
Hanno dunque prevalso l'ala cofferatiana e il correntone Ds, riuscendo a far votare la coalizione contro la mozione della maggioranza, che recepiva il documento Ue sottoscritto anche da Prodi, Francia e Germania. Insomma Cofferati contro Prodi, e l'Ulivo viene travolto sempre più su posizioni che vedono nella Nato un nemico da cacciare, nell'Europa e nell'Onu due organismi da non seguire, perché succubi dell'unilateralismo americano. Vittoria per il governo che ha fatto esplicitamente sua la politica Onu-Ue-Nato auspicata anche da Ciampi e su cui si è ricomposta l'Europa stessa.
Sull'argomento:
Si rafforza sull'Iraq il partito di Cofferati su 'il Riformista'
Scalzacani alla riscossa, su 'Il Foglio
Unità impossibile se nessuno la cerca, di Paolo Franchi sul 'Corriere della Sera'
La nuova posta in gioco in un Parlamento diviso, di Stefano Folli sul 'Corriere della Sera'

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