Ora ci vuole una commissione d'inchiesta bipartisan... per "alto tradimento"
Non basta più tacere, o commentare che sì, si ha «fiducia nella magistratura», la si lascia «lavorare serenamente», che si «rispettano le sentenze». La classe politica, a destra come a sinistra, dimostri maturità e responsabilità. Che ne dite, siamo pronti dopo ieri a riscrivere la storia politica e giudiziaria degli ultimi 13 anni? Vogliamo seriamente e senza ipocrisie, o timori reverenziali, o calcoli politici, dare inizio ad un'operazione "toghe pulite"? Anche, se si preferisce, azzerando, scordandoci delle posizioni assunte in passato? Come la classe dirigente del Paese ha subito un lungo processo per la sua gestione corrotta della cosa pubblica, così oggi è giunto il momento di indagare, senza strumentalizzazioni e intenti propagandistici, la vera essenza della magistratura in Italia. Oltre alla riforma della Giustizia, di sistema, serve una riflessione sulla cultura giuridica eversiva dei singoli, individuando responsabilità strettamente e rigorosamente individuali, di chi per anni ha svolto dalle Procure, dichiarandolo apertamente, la sua guerra ideologica contro lo Stato. Andarli a ripescare nomi e cognomi, chi per più di un decennio ha indebolito la lotta alla mafia, ha sperperato denaro pubblico, ha cancellato partiti politici, ingannato i cittadini e avvelenato il clima politico. Il capo d'imputazione? Un vero e proprio "alto tradimento".
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