Se ne sono sentiti purtroppo tanti di discorsi ipocriti e vergognosi. Non si può premettere dolore, cordoglio, solidarietà ai nostri militari uccisi e alle loro famiglie e allo stesso tempo oltraggiarne la memoria, chiamarli forza occupante, descrivere il loro lavoro quotidiano come quello di chi porta la guerra dove prima non c'era, arrecando maggiori sofferenze, addirittura definire questa missione coloniale e imperiale, giustificando quindi la violenza terrorista che non è resistenza nazionale, ma fascismo allo stato puro. Abbiano il coraggio dunque, o la dignità, coloro che la pensano a questo modo, di tacere e non sentirsi obbligati a nessun gesto di condoglianza. Chi invece sinceramente ha scelto di stare dalla parte della democrazia, ma è legittimamente dubbioso circa le strategie adottate per prevalere nella lotta al terrorismo, chi riconosce che non è questo il momento di tirarsi indietro, ponga un argine definitivo tra se stesso e le parti della propria coalizione politica, del proprio stesso partito, che non perdono occasione per schierarsi dalla parte dei dittatori fascisti o comunisti. Mi rivolgo a D'Alema, a Prodi, a Fassino, a Rutelli, a chi si definisce di sinistra, riformista, democratico: rompete per sempre con costoro, non pensate, al contrario, di formarvi alleanze per opportunismo o debolezza, offrite al Paese una vera alternativa responsabile di governo.
Dai giornali:
Il Foglio
il Riformista
Corriere della Sera
La Stampa
Dall'estero:
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