Piccola ma significativa stilettata dalla Russia sul ruolo della Nato nella cattura e uccisione di Gheddafi.
«La Nato al momento dell'attacco ignorava che il colonnello Gheddafi si trovasse nel convoglio bombardato. La politica della Nato non è quella di puntare individui. L'intervento della Nato è stato condotto allo scopo di ridurre la minaccia contro la popolazione civile come prescritto del mandato delle Nazioni Unite. Abbiamo saputo successivamente, da fonti di intelligence aperte ed alleate, che Gheddafi si trovava nel convoglio e che il raid probabilmente ha contribuito alla sua cattura».
E' quanto recita un comunicato Nato di oggi, il secondo in due giorni sull'argomento. A noi non ce la raccontate, sembrano rispondere i russi. Il convoglio sul quale viaggiava Gheddafi «non minacciava nessuno» quando è stato attaccato dalla Nato, replica il ministro degli Esteri Lavrov.
«Non c'è alcuna relazione tra no-fly zone e un attacco mirato contro un obiettivo a terra, tanto più contro questo convoglio che non rappresentava in nessun modo una minaccia per i civili visto che non soltanto non attaccava nessuno, si può anche dire che fosse in fuga».
2 comments:
Neppure il Bunker di Gheddafi minacciava qualcuno,il povero edificio è stato comunque bombardato.E'inutile girare intorno al fatto che Gheddafi dovesse morire e visto che non è caduto in combattimento è stato assassinato una volta preso prigioniero.
Toni
Quando un Paese cade in mano ad un pazzo furioso come Gheddafi ('fratello leader della rivoluzione', nella definizione ufficiale della TV del deposto regime libico), non vi è molto spazio per i grandi discorsi di principio. Le opzioni della comunità internaionale si riducono a due: i) realpolitik, abbracci ed affari (linea seguita da tutti i Paesi, dagli anni '90 fino all'inizio del 2011); ii) eliminazione del despota e dell'apparato di regime manu militari. La guerra 'umanitaria' condotta dalla NATO (e meno male che c'è) si differenzia dagli attacchi del governo USA di R. Reagan negli anni'80 per il carattere multilaterale della decisione di intervento e delle operazioni militari (anche l'ONU, meno male che c'è). Il resto sono chiacchiere vuote e vacue. A quando decisione ed intervento in Syria? E perché la Russia e la China si oppongono? Se Gheddafi era uno squilibrato, Assad non lo è di certo. E perché su questi temi, in Italia, l'opposizione politica tace o ripete banalità? Sta forse inseguendo la chimera autolesionistica dell'Italia leader del Mediterraneo, prossima al mondo arabo ed 'ala sinistra dell'Atlantismo'? Ah, se avesse l'ardire di essere franca, senza temere gli strali morali del Vaticano né quelli ideologici (e vacui) di SEL (sinistra evanescente e ludica) e compagnia!
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