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Monday, August 22, 2005

Aspettando la democrazia irachena

Si va verso l'accordo sulla Costituzione irachena. Il nodo più importante, quello del federalismo, sembra acquisito. Suspense sul ruolo che avrà come fonte del diritto la legge islamica. In questa intervista, Emma Bonino spiegava a la Repubblica che se anche la Costituzione irachena si richiamasse alla sharia, alla legge islamica, non tutto sarebbe perso per il processo democratico. La sharia non sempre significa integralismo. Alla base dell'integralismo c'è sempre e comunque una manipolazione politica della religione. Molto dipende dall'influenza del clero e in Iraq il nodo politico centrale è il federalismo.
«La Sharia nella Costituzione irachena? Ho due tipi di reazioni: da una parte ricordo con forza che l'Islam differisce assai dall'unica interpretazione che alcuni ne danno, quella di una religione sempre e comunque "talebana" e oscurantista. Dall'altra condivido la preoccupazione di molti: la Sharia nella Costituzione irachena può essere utilizzata per una manipolazione dell'Islam che potrebbe rallentare il processo democratico e limitare i diritti civili del popolo iracheno, innanzitutto quelli delle donne.
(...)
E' molto importante che anche l'opinione pubblica abbia ben chiara questa distinzione: l'Islam è molte cose, ma quasi tutte sono sinonimo di tolleranza. Quasi tutti gli Stati a maggioranza islamica includono nelle loro Costituzioni riferimenti all'Islam. E in Marocco, dove il re discende da Maometto e dove l'Islam è nella legge, da due anni è stato approvato uno statuto sulla cittadinanza rispettoso delle donne, che garantisce una serie di diritti che neppure le femministe marocchine si aspettavano di vedersi riconosciuti. Così è nella stragrande maggioranza degli altri stati islamici, in cui la presenza dell'Islam nella legislazione non comprime i diritti civili».
Intanto, godiamoci le parole del leader curdo Massud Barzani a la Repubblica:
«Noi rispettiamo tutte le posizioni, ma non accetteremo compromessi su quelli che riteniamo i nostri diritti. I curdi si battono per un Iraq nuovo, federale, democratico. Come ho riferito di recente ai costituenti iracheni a Baghdad e ai 111 membri del Parlamento autonomo curdo, il nostro è un secco no a uno stato modellato sui principi islamici... L'alleanza con gli americani è stata fondamentale, con il loro aiuto siamo riusciti a vincere la guerra e a cacciare Saddam Hussein. Ma oggi la diplomazia Usa deve comprendere le nostre esigenze. Quel che ripetiamo comunque agli americani e alla coalizione internazionale è di rimanere in Iraq. Perché un ritiro, a questo punto, sarebbe un disastro.
(...)
Chiediamo la concessione di un'ampia autonomia territoriale e uno Stato preferibilmente laico. I curdi hanno accettato di far parte dell'Iraq anche se la nostra gente vuole l'indipendenza e l'autodeterminazione. Dietro questo sacrificio chiediamo che siano garantite le nostre condizioni, come la questione del rientro dei profughi fuggiti durante il regime di Saddam e il non scioglimento della milizia dei peshmerga, che devono restare a difendere il nord del paese.
(...)
Kirkuk è una città irachena ma è anche curda. E la gente del Kurdistan ha diritto di scegliere liberamente. I curdi giocheranno la carta del referendum per determinare l'assegnazione della città. Se le nostre condizioni non verranno accettate la nostra gente rifiuterà la nuova Costituzione irachena».

2 comments:

Anonymous said...

ciao, ti ho risposto sul blog, comunque ritengo che prima di tutto dobbiamo chiarirci su cosa intendiamo per CIVILTA'.

a)Un way of life generalizzato, che abbia tratti in comune e renda simili i cives che lo identificano. Di derivazione storica e causale, reso necessario dagli avvenimenti storici.

b) Un insieme di cittadini raccordati da un patto sociale sottinteso che predetermina il modello di società entro il quale svilupparsi.

c) Una tipicità che unisce sistemi politici, di governo, forme organizzative della società e degli individui singoli.

E chi più ne ha più ne metta, ma in ogni caso o è l'uno o l'altro. Nel senso che una civiltà può indentificarsi solo se ci sono dei valori, dei tratti condivisi che la identificano. La parentela tra Italia e USA nella civiltà Occidentale, per dire, c'è perchè gli Americani hanno imposto la democrazia dopo la guerra e abbiamo il medesimo sistema capitalistico? Oppure perchè? Altrimenti andiamo incontro a frequenti equivoci. Per questo ritengo di poter differire Nazismo e Occidente (per i motivi spiegati nella mia risposta: anacronismo storico e presupposti di base) e di poter identificare il Nazismo come una Civiltà, anche se di valore negativo.

watergate2000

JimMomo said...

Come a "7 e 1/2", a tirare troppo la corda chiamando "carta" si rischia di sballare.
saluti