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Monday, September 28, 2009

Vento liberale in Germania, speriamo negli spifferi

Viviamo in tempi davvero ricchi di paradossi. Nel pieno di una grave crisi economica, di cui praticamente all'unisono politica e media hanno attribuito le colpe al libero mercato, nelle elezioni politiche in Germania, dove vigono un livello di tassazione e un livello di spesa pubblica tra i più alti in Europa, il partito liberale consegue un successo storico.

Certo, la Merkel ha vinto, ma è un altro strano paradosso elettorale quello per cui in due tornate elettorali consecutive la cancelliera ha fatto solo perdere voti al suo partito, eppure può affermare di aver "vinto", sia pure aggiungendo subito un sonoro «Grazie Guido». Con lei alla guida la CDU-CSU aveva già perso il 3,3% alle precedenti politiche (dal 38,5 al 35,2), se non andiamo errati, e oggi perde un altro 1,4% (dal 35,2 al 33,8). La Merkel ha vinto perché quello dei socialdemocratici è stato un tracollo senza precedenti, e perché nel contempo l'FDP di Westerwelle, con cui aveva annunciato di volersi alleare per governare, ha raggiunto il suo massimo storico (il 14,6%).

Il vincitore numero 1, dunque, mi pare essere proprio il liberale Guido Westerwelle, che in tempi di dura crisi economica, di accuse e attacchi al libero mercato, di ritorno in forze degli stati, ha saputo portare il suo partito ai massimi, pur levigando alcune asperità liberiste della piattaforma del suo partito. Com'è tradizione in Germania, il leader del secondo partito nella coalizione di governo dovrebbe andare agli Esteri, ma dalla coalizione giallo-nera possiamo aspettarci una politica economica più liberale, e in particolare un consistente taglio alle aliquote fiscali, che oltre a far bene alla Germania potrebbe far bene all'Europa intera (e anche - speriamo - all'Italia).

Un successo ancor più fragoroso e politicamente significativo, quello dei liberali tedeschi, se si pensa che il leader dell'SPD Steinmeier aveva fatto ricorso allo spauracchio del "pericolo neoliberista" rappresentato dall'FDP di Westerwelle. Gli elettori hanno risposto che non lo considerano un pericolo ma, al contrario, un'opportunità. Speriamo che la Merkel la colga, e che qualche spiffero liberale giunga anche qui in Italia.

Riguardo la debacle annunciata dell'SPD, che dire? E' evidente che le sinistre in Francia, Germania e Italia soffrono della stessa malattia: hanno idee e mentalità da rottamare, residui del secolo scorso. Il treno blariano è passato e l'hanno voluto perdere. Auguri...

2 comments:

RadiconED said...

Ciao...e sporattutto potrebbe essere importante per i prossimi anni in merito agli assetti Europei...miracoli la Germania non ne farà, ma un assetto tedesco più a sinistra di questo avrebbe fatto molto più male all'europa...qualche speranza dunque l'abbiamo ancora..ciao ciao

Stanley said...

nonostante voti PD stavolta sottoscrivo in pieno quello vche dici.
Mi piacerebbe però ceh ricordassi le tendenze sessuali dell'amico Guido per fare un confronto all'Italiana. Ovvero se Fini, o Maroni, o la Carfagna fossero gay e lesbiche dici che nessuno se ne cipaliperebbe qui nel BelPaese?
Vedi i paralleli vanno ftti ma a 360 gradi (o 365 come direbbe qualcuno)
ciao