Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna hanno presentato alle autorità internazionali le prove che l'Iran ha nascosto per anni la costruzione di un sito per l'arricchimento dell'uranio a scopi militari nei pressi della località di Qum, vicino la capitale. Da anni in realtà i servizi di intelligence americani, inglesi e francesi, l'avevano scoperto. L'impianto nucleare segreto iraniano avrebbe dimensioni per uso militare e potrebbe entrare in funzione nel giro di pochi mesi, con una capacità produttiva di uno o due ordigni l'anno, fa sapere un funzionario della Casa Bianca. Teheran ha preferito ammetterne l'esistenza con una lettera all'Aiea, ma solo quando ha scoperto, nelle ultime settimane, che non si trattava più di un segreto per l'Occidente.
La reazione di Obama è stata ferma, ma piuttosto cauta politicamente e tiepida. Dal G20 di Pittsburgh il presidente americano ha accusato l'Iran di «continuare a non rispettare i suoi obblighi internazionali» e ha chiesto all'Aiea di avviare immediatamente un'indagine sull'impianto costruito segretamente. L'Iran ha diritto a perseguire il nucleare civile, ha ribadito Obama, ma la costruzione segreta di questi impianti costituisce una «violazione delle norme internazionali». Obama ha dunque intimato al governo iraniano di consentire immediate ispezioni: «Per l'Iran è arrivato il momento di agire, la notizia di oggi sottolinea la continua mancanza di volontà di mantenere i propri impegni. Ha diritto ad avere un programma nucleare pacifico, ma il programma attuale eccede tali esigenze».
Gli Stati Uniti rimangono disponibili e aperti al dialogo con l'Iran, ha assicurato il presidente Usa, ma «ora il governo iraniano deve dimostrare le sue intenzioni pacifiche con i fatti, o sarà tenuto a rispondere agli standard e alla legge internazionali». E' questa la frase più minacciosa che è riuscito a pronunciare Obama.
Molto più duro è stato il presidente francese Sarkozy, che ha dato all'Iran tempo «fino a dicembre» per conformarsi alle richieste. Altrimenti, dovranno essere assunte nuove e più dure sanzioni contro Teheran. «Non dobbiamo permettere all'Iran di prendere tempo», ha aggiunto il capo dell'Eliseo. «Il livello di inganno del governo iraniano irriterà l'intera comunità internazionale e rafforzerà la nostra determinazione», ha detto il premier britannico Brown - anche lui più duro di Obama, ma meno del presidente francese - aggiungendo che è arrivato il momento di «tracciare una linea sulla sabbia». Nessuno dei leader ha menzionato la possibilità dell'uso della forza, ma Sarkozy ci è andato molto vicino, quando ha detto che «tutto... tutto, dev'essere messo sul tavolo ora».
Secondo fonti militari, la conferma dell'esistenza del secondo impianto per l'arricchimento dell'uranio manda all'aria tutte le attuali stime delle intelligence occidentali e israeliana sulle quantità di uranio arricchito ad uso militare che l'Iran può aver accumulato per dotarsi di una bomba atomica. La stima secondo cui l'Iran potrebbe avere sufficiente combustibile per due bombe a partire dalla fine dell'anno potrebbe essere raddoppiata o addirittura triplicata.
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