Su il Velino
L'annuncio, alcuni giorni fa, da parte del capo negoziatore iraniano sul nucleare, Said Jalili, secondo cui l'Iran «ha preparato una nuova proposta sul nucleare ed è pronto a riprendere i negoziati» con il gruppo "5+1" aveva fatto sperare che Teheran stesse prendendo in considerazione un'apertura all'offerta di dialogo americana. Oggi, l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza della Ue, Javier Solana, ha fatto però sapere di non avere ricevuto alcuna comunicazione. «Spero di avere un colloquio telefonico nelle prossime ore». Ma il segnale giunto dal presidente Ahmadinejad ieri, subito dopo aver incassato l'approvazione del suo nuovo governo da parte del Parlamento, non è stato molto incoraggiante: l'Iran, ha detto, è «pronto ad affrontare ulteriori sanzioni» e non si inchina «alle pressioni o agli ultimatum imposti dai Paesi occidentali».
Nel caso di una mancata, o negativa, risposta da parte di Teheran, la Casa Bianca ha fatto capire che scatterà un tentativo da parte degli Usa di imporre sanzioni più dure, compreso un possibile embargo sull'esportazione in Iran di prodotti petroliferi raffinati, inclusi carburanti come benzina e gasolio. A quanto pare gli alleati europei si faranno trovare pronti. Oggi, infatti, i ministri degli Esteri dell'Unione europea si sono incontrati a Stoccolma per discutere l'ipotesi di nuove sanzioni. E dalla riunione è emersa una posizione possibilista. Rimaniamo pronti al dialogo, è il messaggio dei Paesi Ue, ma anche ad un duro confronto se dall'Iran non arriveranno segnali positivi sul nucleare.
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