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Tuesday, January 19, 2010

Università di massa, illusione di massa

Luca Ricolfi, su La Stampa di oggi, rende giustizia alla provocazione del ministro Brunetta, che tanti hanno preso sul serio, o hanno fatto finta di prendere sul serio, intravedendo una convenienza politica nel posizionarsi contro Brunetta. Ma il fenomeno tutto italiano dei figli che rimangono a casa con i genitori fino ad oltre i trent'anni è preoccupante e meriterebbe un dibattito più serio per individuarne le cause. Quello indicato da Ricolfi non è l'unico motivo, ma senz'altro ha un fondamento:
«... il guaio dei giovani italiani non è solo l'attaccamento a mamma e papà, la preferenza per i comodi della vita familiare, il deficit di responsabilità individuale, ma il fatto che la loro preparazione media è così bassa da impedire loro l'accesso a posti di lavoro di qualità. Detto più brutalmente, siamo noi che li stiamo ingannando, è la finta istruzione che forniamo loro a renderli così deboli. Quel che è successo è che da molti anni la scuola e l'università italiane non solo rilasciano pochi diplomi e poche lauree, ma rilasciano titoli formali più alti del livello di istruzione effettivamente raggiunto. La conseguenza è che abbiamo un esercito di giovani che, per il fatto di avere un titolo di studio relativamente elevato (diploma o laurea), aspirano a un posto di lavoro di qualità, ma per il fatto di essere più ignoranti del giusto difficilmente riescono a trovare quello che cercano. Un sistema di istruzione ipocritamente generoso illude i giovani e ne innalza il livello di aspirazione, un mercato del lavoro spietato li riporta alla realtà...»

2 comments:

Stanley said...

caro Jim, anche si di provocazione si tratta io sto con Brunetta; anzi il post ormai è datato visto che in queste ore si discute di scegliere insegnanti che hanno conseguito la lode durante gli studi (proposta che arriva dalla Perfida Albione, patria -si sa- di illustri letterati e poliglotti)
Io rincaro la dose rovesciando la prospettiva: fui stupito quando, lasciata l'Università -che non completai- mi trovai a scrivere manualistica per una ditta di controllori elettrronici. Vedi, anche se scrivevo cazzate, orrori ed orrori ortografici, schemi errati ricevevo l'emolumento (si dice così?) lo stesso. Al compito di Fisica, per una U.M. sbagliata... slang... 10 punti in meno! Dirai che sono superficiale nel ragionamento ma io da anni vedo tanta professionalità ma anchi tanti incompetenti nel mondo del lavoro con curricula di tutto rispetto, Master e contro-c compresi. La laurea a pieni voti dovrebbe essere condizione necessaria non sufficiente ma i bravi artigiani di una volta mi sa che ce li siamo giocati da tempo.
Suerte.

JimMomo said...

Ma anche nel mondo del lavoro a tempo indeterminato, essendoci tanta rigidità, ci sono problemi simili.
ciao