Barack Obama «mantiene la rotta», persevera con la «stessa agenda», anche se «in una veste più umile». Questa la lettura che dà il Wall Street Journal del primo discorso sullo stato dell'Unione pronunciato ieri notte dal presidente americano, che ha «per lo più riconfezionato la sua agenda del primo anno in un pacchetto politicamente più modesto». In pratica, la stessa minestra riscaldata. «Se il presidente Obama ha tratto una lezione dalla recente disfatta del suo partito in Massachusetts, e dal suo calo nei sondaggi, sembra essere quella di continuare a fare cosa stava facendo, solo con un po' più di umiltà, e un tocco più bipartisan».
Nel suo discorso, prosegue il WSJ, Obama ha mostrato l'intezione di coinvolgere i Repubblicani «più di quanto lui o il suo partito abbiano dimostrato durante l'anno scorso». «Ma se questa apertura è qualcosa di più che mera retorica, dipenderà dal cambiamento delle sue politiche». E su questo piano, «abbiamo ascoltato per lo più ciò che i Democratici dicevano di George W. Bush e della sua politica in Iraq: Stay the course». «Ciò è vero soprattutto - osserva il Wall Street Journal - riguardo due importanti temi di politica interna della sua Presidenza - la riforma sanitaria e l'economia». Riguardo la prima, quello di Obama al Congresso è stato un «soliloquio sui suoi sforzi di un anno», «senza mostrare una particolare disponibilità al compromesso». Il presidente, prosegue il WSJ, «ci ha dato l'impressione di sperare ancora che i Democratici troveranno un modo per insinuare tale mostruosità nella legislazione nonostante la sua impopolarità».
Riguardo l'economia, Obama si è prodigato «in una calorosa difesa del pacchetto di stimolo, sebbene il tasso di disoccupazione sia ora al 10 per cento, e ha promesso per quest'anno dosi maggiori della stessa ricetta». Ha confermato l'intenzione di imporre nuove tasse alle grandi banche e alle multinazionali che «spostano all'estero posti di lavoro». Obama, ammonisce il WSJ, «crede di poter ottenere posti di lavoro e un'espansione duratura dal settore privato facendo guerra ai suoi animal spirits. Non può farcela». Ma il problema è «più ampio», osserva il quotidiano, è «la sua convinzione che la crescita economica scaturisca principalmente dal genio del governo». Obama, conclude quindi il Wall Street Journal, «si trova oggi ad un bivio e non sa davvero cosa fare - eccetto che rimanere sulla stessa strada che lo ha messo in difficoltà. Questo potrebbe essere un lungo anno».
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