E' la seconda volta da quando è presidente del Consiglio che Mario Monti fa un'affermazione importante che passa quasi inosservata. Per i direttori dei grandi giornali, e una vasta schiera di commentatori politici ed economici, economisti e leader politici e confindustriali, prima "il" problema italiano aveva un solo nome: Berlusconi. E dunque hanno a lungo e fortemente caldeggiato la soluzione del governo tecnico. Uscito di scena Berlusconi, e insediatosi Monti, ora il problema è l'Europa, in particolare la Germania, che per miopia o egoismo si rifiuta di mettere in gioco la propria solidità e credibilità finanziaria per sostenere i debiti sovrani dell'eurozona. Quasi unanimemente si chiede che la Bce possa monetizzare i debiti dei Paesi in difficoltà.
Senza voler entrare nel merito delle ragioni e dei torti - l'ho già fatto in questo post - qui mi interessa far notare che tutti i "grandi elettori" di Monti oggi guardano ai tedeschi come ai depositari della soluzione, chi più chi meno chiedendo loro di abbandonare un'assurda rigidità e di staccare il sospirato assegno. Ebbene, dovrebbero però prendere atto che Monti non la pensa affatto così: quando Monti dice che la crisi «non è dell'euro ma della politica di bilancio» di alcuni Paesi della zona euro sta sostenendo la stessa identica posizione della Germania e di Draghi. E cioè che, giusto o sbagliato che sia, la crisi va superata, e la credibilità sui mercati riconquistata, innanzitutto attraverso le politiche di bilancio nazionali e non grazie al soccorso di salvatori di ultima istanza.
Non sto dicendo che Monti non si adopererà per ammorbidire le posizioni dei tedeschi ed arrivare ad una soluzione di compromesso, ma che non aderisce alla linea di chi pensa, per esempio, che Berlino dovrebbe accettare di modificare lo statuto della Bce per attribuirgli il ruolo della Fed americana o di aderire a soluzioni come gli Eurobond senza prima una compiuta unione fiscale tra i Paesi dell'eurozona. Può piacere o meno, ma è bene che i grandi sostenitori di Monti ne prendano atto e ne scrivano sui loro giornali.
1 comment:
Nel febbraio scorso, il tipo in questione parlava di crisi necessaria per stimolare l'urgenza della cessione di quote crescenti di sovranita' nazionali in favore di un potere trans-sovra-nazionale...
Un po' puzza...
Ma chissa...
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