Anche su Notapolitica
Le ripetute fumate nere per l'elezione dei presidenti di Camera e Senato hanno "smacchiato" il piano di Bersani. Come previsto, i grillini si sono rivelati non integrabili: non sono disposti ad alcun accordo sui presidenti delle Camere, figuriamoci per una maggioranza di governo. Se ne restano seduti in aula a votare i propri candidati in un esercizio di autismo politico.
La carta di riserva che il Pd avrebbe in mente di giocare sarebbe quella di un accordo con Scelta Civica per eleggere un Franceschini alla Camera e un montiano al Senato. Ma è chiaro che senza coinvolgimento del Pdl, come premessa almeno di un tentativo di formare un governo di larghe intese e di una scelta condivisa per il successore di Napolitano al Colle, nemmeno Monti avrebbe alcuna convenienza (oltre alla poltrona, che già ha). I montiani infatti vogliono scongiurare il ritorno al voto e un accordo Pd-Scelta Civica per la presidenza delle due Camere che escludesse il Pdl, e non preludesse quindi alle larghe intese, non avrebbe i numeri per evitare elezioni già a giugno.
Il guaio è che il Pd sembra persistere in uno stato confusionale o di negazione del risultato elettorale, da cui non è uscito con i numeri sufficienti per poter escludere il Pdl da tutti i giochi. Ma piuttosto che rivedere il progetto di "conventio ad excludendum" ai danni del centrodestra, Bersani preferisce il voto a giugno e nessuno dei suoi ha ancora avuto il sussulto di dignità di chiamargli un'ambulanza.
Come ampiamente previsto, alla prima verifica la linea di coinvolgimento del M5S è naufragata ed è ovvio che, permanendo la totale preclusione del Pd nei confronti del Pdl, Bersani sta di fatto scegliendo il voto a giugno, probabilmente pensando in questo modo di evitare nuove primarie ed essere ancora lui il candidato del centrosinistra. Un azzardo totale, a conferma del rischiosissimo "all-in" di cui abbiamo parlato giorni fa su Notapolitica. Gli elettori, infatti, potrebbero farsi convincere dallo stallo che si è verificato ad abbandonare Grillo e tornare a votare Pd, ma potrebbero anche, dinanzi all'ostinazione e all'arroganza di Bersani, perseverare tentati dalla spallata finale ai vecchi e rissosi partiti. Un vero e proprio salto nel buio, a cui Bersani ci condannerebbe come paese solo perché non vuole nemmeno saperne di prendere atto dei numeri veri e di mollare la "ditta" a Renzi.
13 comments:
Bersani era andato a Berlino per mostrare quanto era affidabile e responsabile,sarebbe bastato attendere pochi giorni e i tedeschi se ne sarebbero resi conto da soli.
Toni
perdonami io ti seguo da anni (qua e là ho anche già commentato, ma perlopiù lurko). E mi trovo molto spesso d'accordissimo con te. Ma su questo "stallo" non riesco a seguirti.
Il PD è "in stato confusionale" e "in negazione del risultato elettorale" per l'ostinazione a cercare accordi con il M5S mentre questi hanno già più volte affermato di non essere disposti.
E fin qui ci siamo.
Quello che non comprendo è perchè non vale la stessa cosa per il PDL, che si ostina a cercare accordi con il PD mentre questi hanno già più volte affermato di non essere disposti.
Voglio dire: se ha senso per il PDL insistere (perchè nel PD potrebbero cambiare idea), perchè non lo avrebbe per il PD insistere per il medesimo motivo?
Davvero mi sfugge. Sono due settimane che analizzo lo stallo da tutti i lati e non mi capacito di questa differenza di valutazioni.
Inoltre mi pare che da nessuna parte viene mai menzionato cosa vorrebbe IN CAMBIO il PDL, per il suo appoggio.
Basterebbe il presidenzialismo alla francese? O occorrerebbe per forza un "salvacondotto" per i guai giudiziari di Berlusconi?
Su questo aspetto son sempre tutti fumosi. Non sarà mica che vuole nominare un Presidente della Repubblica pronto a garantirgli la Grazia in caso di condanna?
E tu, Federico, sei davvero così convinto che se si votasse a Giugno il PD ripresenterebbe Bersani? Io credo proprio di no. E credo che Bersani lo sappia perfettamente.
Anzi: a me pare che la testa di Bersani sia già pronta su un piatto d'argento (Renzi o chi per lui andrà a contendere gli elettori scontenti andati da Grillo). Il problema è che quella di Berlusconi invece non c'è nessuno disposto ad offrirla. Con tutto quello che ne deriva per il PDL
il PDL partiva già perdente in partenza, e solo la forsennata campagna di Berlusconi lo ha salvato da un tracollo epico. Di fatto Berlusconi e i suoi sono l'ago della bilancia: sia che si accordino per entrare al governo sia che scelgano di stare all'opposizione, se anche ci fossero divisioni la situazione attuale le rende ininfluenti. Quanto a Bersani c'é veramente poco da dire: come al solito la sinistra italiana messa di fronte alla scelta tra i propri interessi di casta e quelli più generali del paese sceglie invariabilmente la difesa dei propri, e con questo si gioca definitivamente credibilità e autorevolezza con la stragrande maggioranza degli italiani
è esattamente questo il punto. Verissimo quel che dici sul PD. Ma non è "interesse di Casta" anche la difesa ad oltranza di Berlusconi (the one man Casta)?
Come mai al PDL (e ai suoi elettori) non si chiede la medesima responsabilità che si chiede al PD (e ai suoi elettori)?
Grazie GG continua a seguirmi.
1. Per il Pdl non vale la stessa cosa xché di poco ma è il partito di minoranza relativa, quindi il cerino in mano ce l'ha il Pd. E' il Pd che apre e chiude i giochi.
2. Cosa vorrebbe in cambio il Pdl? Non si può dire perché non hanno mai nemmeno iniziato a parlarsi sulle ipotesi delle larghe intese. Certamente, scelta condivisa x Quirinale, dialogo su riforme e un paio di cose economiche. Su guai Berlusconi: nessuno potrebbe stoppare processi e prematuro parlare di grazia. Si accontenterebbe - credo - del no a eventuali richieste di arresto, almeno fino a sentenze passate in giudicato, il che non mi pare scandaloso.
3. Bersani punta su stesso - credo - ma credo sia l'unico a pensarlo. Quindi sì, probabilmente Pd si presenterebbe qualcun altro, ma non scontato che sia Renzi.
4. Impossibile paragonare leadership Bersani a quella di Berlusconi. Bersani per il Pd è una palla al piede; Berlusconi, al di là di cosa si può pensare di lui, per il Pdl è un volano e un fattore aggregante che ancora non ha alternative (purtroppo, s'intende).
caro Punzi , non ne azzecchi una. alla prima votazione, in cui tra l'altro non erano nemmeno decisivi i grillini hanno votato per il candidato Pdl. il governo si farà e non è detto che duri poco. piuttosto il Pdl ormai è morto. neanche è nelle condizioni di fare ostruzionismo. c'ha provato con Monti e ha preso un 2 di picchie.
1) E infatti ha aperto e chiuso i giochi molto bene, oggi. Presto gli sprovveduti di centrodestra e della Lega che hanno votato Grillo si accorgeranno di che razza di Cavallo di Troia hanno fatto entrare in Parlamento. Tra qualche settimana saranno tutti aggregati a PD e SEL, come era facile immaginare, visto le caratteristiche degli eletti.
Segnalo che mentre il panorama politico italico è grave ma, come sempre, non serio, l'FMI e la BCE hanno chiesto a Cipro di accettare, obtorto collo, un maxi prelievo forzoso sui depositi bancari.
6,75% sotto i 100000euro e 9,9% sopra.
Trattasi di chiaro esempio di violazione della proprietà privata (furto) da parte del SuperStato burocratico socialista europeo.
L'Eurozona si è sparata sui piedi e domani vedremo che accadrà.
Per maggiore comprensione e consapevolezza della partita in gioco sopra le nostre testoline da ovini impegnatissime a correr dietro a Grillo, Bersani, Monti ed Alfano:
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Caro Punzi, non ci siamo. Un accordo con il PDL sarebbe il funerale politico del PD.
Se riescono (e pure io ne dubito, visto l'"autismo", come l'hai definito correttamente tu, del M5S) a mettere in piedi un governo con l'appoggio dei grillini bene, posso fare consensi.
Se non riescono, per ostruzionismo grillesco, si terrebbero il merito di avere fatto proposte di apertura, come i due nomi a camera e senato, e tornerebbero alle urne più forti (non con Bersani, e sono d'accordo con te quando dici che il nome di Renzi non sarebbe così automatico).
Ma se aprissero alle larghe intese con il PDL, al prossimo giro Grillo si papperebbe il 40%. Io sono un antiberlusconiano convinto ma non ho mai cercato l'espatrio negli ultimi 20 anni. Ma al primo giorno di un monocolore M5S sarei a Chiasso a chiedere asilo.
The world will soon wake up to the reality that everyone is broke and can collect nothing from the bankrupt, who are owed unlimited amounts by the insolvent, who are attempting to make late payments on a bank holiday in the wrong country, with an unacceptable currency, against defaulted collateral, of which nobody is sure who holds title.
Cipro è solo l'inizio.
@ Jimmomo: Berlusconi può essere un volano in campagna elettorale. Ma sta di fatto che la coalizione di centro-destra, in un paese in cui le posizioni di cui si fa portatrice sono nettamente maggioritaria, ha solo il 30% di voti (con un'astensione pazzesca). Io credo che, eliminata la tara della capacità che ha l'uomo di rincitrullire un po' di indecisi in qualche modo (anche grazie alla tre televisioni che possiede), la destra non potrebbe che guadagnare dall'allontanamento di Berlusconi, quanto se non di più la sinistra dall'allontanamento di Bersani (e con lui dell'estabilishment DS, di cui peraltro è uno dei migliori)
Qualche breve riflessione sul prelievo forzoso (FMI-BCE) sui depositi bancari dei ciprioti.
Una stupida mossa politica, ma economicamente catastrofica, pensata per aiutare la cancelliera Merkel a farsi rieleggere: i contribuenti tedeschi, infatti, sono stufi di pagare i casini degli altri partner europei.
Ci raccontano che è una tassa una tantum, una tassa patrimoniale, ma è tecnicamente una CONFISCA. Senza se e senza ma.
Inoltre, non vale più, ufficialmente, la garanzia europea sulla salvaguardia dei depositi fino ai 100.000euro.
E diciamo pure che non vale più lo "stato di diritto". Cioè, che si può parlare tecnicamente di ... TIRANNIA.
Anche perché esercitata da organi istituzionali sovranazionali completamente sottratti al giudizio delle urne.
E questo è il vero volto del super-stato sociale e socialista burocratico europeo che si affannano a tenere in piedi.
Ma c'è dell'altro da capire:
1. il denaro depositato in una qualsiasi banca di qualsiasi paese non è di chi lo ha depositato, ma diventa della banca. Infatti, la banca può disporne e prestarlo, con la riserva frazionaria, tutte le volte che vuole senza che il depositante se ne renda davvero conto.
2. le istituzioni nazionali o sovranazionali possono, a loro discrezione e contro lo Stato di diritto (ridotto a promesse e garanzie false), confiscare tutto il denaro depositato di cui necessitano.
3. un debito pubblico insostenibile può essere ristrutturato in parte o completamente (default dello stato) dimostrando l'insolvenza del creditore pubblico (che da quel momento in poi non avrà più nè credito nè credibilità), oppure può essere svalutato, più o meno velocemente, con l'inflazione (la stampa di nuovo denaro o l'emissione di obbligazioni dello stato). In ogni caso, è palese che la cartamoneta inconvertibile non ha alcun intrinseco valore di riserva.
Morale della favola: un mondo fondato su valori effimeri, come la cartamoneta irredimibile, vive di illusioni colletive e menzogne colossali che non risparmiano neppure il valore del diritto.
Un mondo siffatto non può che finire male.
Saluti
@ Cachorro Quente: direi che sì, potresti avere ragione su questo. Però il Pd ha Renzi, nel centrodestra nessuna personalità si è ancora "esposta" con sufficiente carisma.
@ Stefano: certo, se l'identità del Pd è l'antiberlusconismo sarebbe il funerale politico. Ma se governo x 2/3 riforme vere, serie, e leadership rinnovate (Renzi x il Pd) a fronte di molti elettori antiberlusconiani in meno, molta gente lo premierebbe.
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