Il flusso di migranti non è un fenomeno così ineluttabile come ci è stato raccontato. Almeno non in questi termini e in questi numeri
Che ci siano stati o meno dei contatti, che svolgano la loro attività più o meno in buona fede e in modo trasparente, è ormai innegabile che il modus operandi delle Ong (e di "Mare Nostrum" prima), come emerso ormai inequivocabilmente dalle audizioni in numerose commissioni parlamentari, dai dati e dalle testimonianze, facilita il business dei trafficanti. Lo rende meno rischioso, meno costoso, quindi più redditizio, mettendo ancora più in pericolo invece le vite dei migranti. Questo è il tema da cui non si può sfuggire. Il flusso di migranti dalla Libia all'Italia non è un fenomeno così ineluttabile come ci è stato raccontato. Almeno non in questi termini e in questi numeri. Non è qualcosa di "epocale" e inarrestabile, né è indotto da un grande evento come una guerra o una carestia. Si tratta de facto di un corridoio "umanitario" (anche se gli aventi diritto all'asilo sono una esigua minoranza) messo in atto da organizzazioni private che i governi italiano ed europei subiscono e di cui i trafficanti approfittano.
Il tema precede e prescinde le più o meno opportune uscite di Zuccaro. Non c'è bisogno di provare profili penalmente rilevanti per concludere che l'attuale politica, che di fatto consegna i nostri confini nelle mani delle ong, è completamente folle e autolesionista.
E se le Ong, come hanno spiegato durante le audizioni parlamentari, respingono come inaccettabile la proposta di ospitare ufficiali di polizia giudiziaria a bordo per investigare, ed eventualmente individuare gli scafisti, evidentemente la loro agenda va oltre il semplice soccorso in mare e salvare vite. Non solo non prevede, ma è indifferente rispetto all'obiettivo di fermare i trafficanti e una precisa condotta criminale che si chiama "tratta di essere umani". Né con lo Stato, né con i trafficanti, sembra essere il loro motto (vi ricorda qualcosa e qualcuno?). Ok, però non si lamentino poi se qualcuno sospetta collusioni o complicità de facto.
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