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Saturday, September 27, 2008

Paul Newman, il mito si fa storia

Esce di scena ed entra nella storia. Paul Newman muore di cancro a 82 anni e con lui - saranno pure parole scontate - se ne va un pezzo di quel cinema che non tornerà più. Il suo è un fascino senza tempo e senza età. Da giovane, da uomo maturo e da vecchio, occhi azzurri ma caldi e penetranti, semplicemente magnetici, in ogni ruolo, con o senza baffi e barba, con o senza cappello, elegante o cowboys, amante o ribelle, spaccone o disilluso. Un volto capace di farci ridere, piangere, emozionare, ormai stampato nel profondo dell'immaginario collettivo.

Non posso fare a meno di ricordare a me stesso i miei film preferiti: Lo spaccone, Butch Cassidy, La stangata, La lunga estate calda, La dolce ala della giovinezza, Lassù qualcuno mi ama, Il colore dei soldi, Il verdetto, Diritto di cronaca.

Ma come non citare altri titoli famosissimi, come La gatta sul tetto che scotta, Exodus, Intrigo a Stoccolma, Furia selvaggia, Nick mano fredda, L'inferno di cristallo, Mr. and Mrs. Bridge, Era mio padre, l'ultima apparizione sul grande schermo; e i meno famosi ma intensi Vita a modo mio, Slap Shot, Indianapolis pista infernale, oppure i bei polizieschi, Detective's Story, Detective Harper: acqua alla gola, e Bronx, 41° distretto di polizia.
Addio Paul, e grazie per le emozioni che continuerai a farci provare.

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