I timori erano più che fondati. Contatti, spiragli... insomma, a una settimana dalla rottura e dal ritiro dell'offerta di Cai, si tratta ancora per salvare Alitalia. Anche se non lo si dice espressamente perché entrambe le parti, Cai (che in teoria avrebbe ritirato l'offerta giovedì scorso) e i sindacati (che hanno rotto e festeggiato il ritiro), si esporrebbero a brutte figure. A sbloccare la situazione il governo, agendo su Cai, e il Pd (più D'Alema che Veltroni, la cui lettera dimostra l'assoluto zero cerebrale), lavorando ai fianchi Epifani, dopo averlo spinto a rompere per fare un dispetto a Berlusconi.
Le due parti - Cai e Cgil - hanno ripreso a parlarsi e c'è da ritenere che il passetto in avanti sia stato possibile grazie a qualche aiutino messo in campo dal governo, ancora con i soldi dei contribuenti. Qui continuiamo ad augurarci un fallimento rumoroso. Berlusconi non si rende conto che gli italiani lo premierebbero molto di più per aver dato una lezione memorabile ai sindacati e ai lavoratori privilegiati che per aver salvato con i loro soldi una compagnia che in termini di servizi rende poco o nulla alla collettività, ed è off limits per le tasche dei più.
1 comment:
Perfettamente d'accordo con te. Ottimo articolo, ora ora avevo postato il mio e le impressioni sono le stesse.
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