L'aspetto più sconcertante di quanto sta emergendo dal processo Moggi è come al solito l'uso criminale che è stato fatto delle intercettazioni telefoniche. Come è possibile, infatti, che non siano state trascritte le intercettazioni dello stesso tenore di quelle imputate a Moggi ma che riguardano i rapporti, nello stesso identico periodo, tra il designatore degli arbitri Bergamo e i dirigenti di Inter, tra cui il presidente Moratti in persona, e Milan? Come ebbi modo di osservare quando scoppiò Calciopoli, la giustizia sportiva deve per forza seguire criteri diversi, più severi e meno garantisti, rispetto a quella penale, se vuole preservare la regolarità di una competizione. Non è quindi necessario che si provi che una partita, e un campionato, siano stati "truccati" (anche se certo non ci si può illudere che milioni di sportivi siano degli babbei, tutti vediamo le "stranezze" che accadono sui campi di calcio), ma basta che si configuri un comportamento sleale per portare alla squalifica di una squadra. Ed è questo ciò che è accaduto alla Juventus, riconosciuta colpevole per un comportamento non singolo, ma definito «illecito strutturale», una vera e propria organizzazione volta a influenzare i risultati potenzialmente di tutte le partite. Colpa ammessa e pena patteggiata.
Ma Moggi si è sempre difeso sostenendo che non era solo la Juve a fare parte e ad avvantaggiarsi del cosiddetto "sistema Moggi". Quanto sta emergendo dalle intercettazioni riportate alla luce dai suoi legali sembra dargli ragione. Il "sistema" coinvolgeva almeno - e dico almeno - anche Inter e Milan. Che si tratti anche per loro di un «illecito strutturale» e di una organizzazione non si può dire per ora, ma certo si tratta pur sempre di violazioni dell'articolo 1 (dovere di lealtà) della giustizia sportiva. Il massimo della confidenza accettabile nei rapporti tra un designatore e i dirigenti di una società è che questi si raccomandino per ricevere arbitraggi capaci, com'è comprensibile chiamare per protestare dopo una partita arbitrata male. Questo sì, è umano, ma scegliersi gli arbitri per la partita successiva e frasi del tipo «è una sfida che vedrai la vinciamo insieme», «vediamo di fare dieci risultati utili di fila, eh!» (Bergamo all'Inter), «però gli fai un bel discorsetto, se no gli tagliamo la testa noi» (Meani del Milan a Bergamo), presidenti che vanno a trovare gli arbitri prima della partita, ecco tutto questo crea quel clima di sudditanza psicologica, se non peggio, di cui si è sempre parlato e la cui esistenza da tempo ormai nessuno nega più. Una sudditanza tale da falsare i campionati? Secondo me indubbiamente sì.
Ed è legittimo ritenere che se queste intercettazioni «fossero state trasmesse all'Ufficio Indagini della Federcalcio nel 2006», più lieve sarebbe stata la sanzione nei confronti della Juve e dei suoi dirigenti e l'Inter non solo non avrebbe vinto lo scudetto a tavolino, ma quasi certamente non avrebbe vinto neanche quelli successivi. Insomma, si sarebbe scritta un'altra storia. Che fare ora? Nessuno intellettualmente onesto dovrebbe avere dubbi: revocare tutti gli scudetti almeno dal 2005 al 2007, quando cioè, oltre a quello a tavolino, l'Inter ha vinto con Juve e Milan fuori dai giochi, e non assegnargli ad alcuno. Speriamo di non dover vedere Moggi passare alla storia del calcio come un Craxi.
5 comments:
Pienamente d'accordo
Ciao, un saluto
Adriano
Concordo solo in parte.
Certamente i processi del 2006 hanno colpito alcuni e risparmiato altri.
Però penso che vadano tenuti ben distinti i 2 filoni dell'indagine.
Un conto è telefonare al designatore per lamentarsi di un arbitraggio o per chiedere un arbitro o un guardalinee che si considerano (a torto o a ragione) meglio disposto verso la propria squadra.
Un altro è mettere in piedi una rete di schede telefoniche, connivenze e favori per condizionare gli arbitri.
Credo che il primo fosse un malcostume generalizzato, e spesso esibito alla luce del sole (da quando seguo il calcio ho sempre sentito il lunedì i presidenti lamentarsi degli arbitraggi).
Il secondo è invece un sistema illegale (criminoso?) per alterare l'esito dei campionati.
Quando Moggi nei giorni prima di Juve-Milan fa 42 telefonate a Bertini e poi in campo accade quello che si è visto siamo di fronte a un episodio ben più grave delle chiacchiere riportate nelle intercettazioni di Bergamo.
Concordo comunque sul fatto che andrebbero revocati tutti gli scudetti dal 2005 al 2007.
come craxi? cioè tutti colpevoli tutti innocenti?
a parte che quoto lumar qui sopra, ma se la merda tocca altri oltre che il buon moggi, non è che di colpo comincia a profumare di rosa.
quindi "uso criminale delle intercettazioni" un par di ciufoli, che si tiri fuori tutto piuttosto.
ma menomale che ci sono le intercettazioni, menomale. e manco basta a quanto sembra.
ciccio
ma Moggi ha fatto 42 telefonate a Bertini?....non mi risulta........
Risulta, risulta...
http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/sport/calcio/juve-milan-telefonate/juve-milan-telefonate/juve-milan-telefonate.html
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