Pagine

Friday, April 09, 2010

E' l'ora delle scelte, ma niente pastrocchi

Di riforme istituzionali, di modelli da adottare (presidenzialismo americano, semipresidenzialismo francese, premierato inglese o cancellierato tedesco) si è parlato fin troppo, siamo sfiniti. Il dibattito, anche se a singhiozzo, è durato a sufficienza, è l'ora delle scelte definitive e sta alla maggioranza, che come dicevo alcuni giorni fa sta forse attraversando un irripetibile "momentum", scegliere la nuova forma di governo (o se tenersi questa apportando qualche ritocco) e portarla avanti in modo organico e coerente, cercando di convincere l'opposizione. Ma basta con i giri di valzer, che purtroppo invece sembrano già ripresi.

Ha ragione il presidente Napolitano, è l'ora delle «proposte concrete», e per una volta condivido anche l'approccio usato ieri da Fini nel discutere di riforme: il modello francese può essere una soluzione per l'Italia, ma non si tratta solo dei poteri e dell'elezione diretta del presidente della Repubblica. Ha giustamente sottolineato come quello francese sia anche un semi-parlamentarismo e come non si possa prescindere dalla legge elettorale.

Berlusconi e il Pdl dovrebbero definitivamente scrollarsi di dosso il pregiudizio nei confronti dell'uninominale a doppio turno. A mio avviso non è vero che penalizzerebbe il centrodestra. Non è stato vero in passato, ma lo è ancor meno oggi, dopo che abbiamo visto come l'astensionismo può colpire in modo decisivo e inaspettato anche la sinistra. Per quanto riguarda la Lega, ormai è sufficientemente forte e radicata da poter o imporre suoi candidati alla coalizione, o in ogni caso sperare di portarne al ballottaggio un numero consistente. Si potrebbe inoltre studiare una clausola di salvaguardia in modo che non si possa vincere al ballottaggio grazie all'astensionismo, stabilendo per esempio che per vincere al secondo turno bisogna comunque prendere un voto in più di quanti ne aveva presi al primo turno il candidato piazzatosi primo.

Fermo restando che presidenzialismo (senza voto di fiducia delle Camere al governo) e uninominale ad un turno rimane per me il sistema più efficiente e rappresentativo, qualsiasi modello si scegliesse bisogna importarlo in modo organico, non a pezzi, snaturandolo in una versione "all'italiana". Niente pastrocchi.

UPDATE ore 18:57
Fini aveva già spiegato ieri come la pensa sulla necessità di guardare al modello francese non prescindendo dalla legge elettorale a doppio turno - cosa che tra l'altro condivido. Ma considerando che incontrerà Berlusconi la prossima settimana, non vedevo proprio la necessità di convocare un paio d'agenzie e portarsele a spasso per i vicoli di Roma, solo per dettare l'ennesima provocazione nei confronti del premier, come mettergli le dita negli occhi. Il distinguo a tutti i costi ancora una volta prevale sul confronto costruttivo.

No comments: