E' verosimile che si tratti solo di una montatura, così come è verosimile che qualcuno possa essersi fatto prendere la mano dalla sua "simpatia" per la causa di quanti combattono le autorità afghane e gli "occupanti". Nella confusa vicenda dell'arresto dei tre operatori di Emergency in Afghanistan c'è però almeno un punto fermo: si tratta di tre nostri connazionali. Il governo ha dunque dei doveri nei loro confronti. Soprattutto in un Paese che non risplende certo per stato di diritto e trasparenza, deve garantire prima di tutto che siano trattati umanamente e dignitosamente; secondo, che possano difendersi efficacemente dalle accuse loro imputate; terzo, dovrebbe accertarsi oltre ogni ragionevole dubbio, celermente e con fonti proprie (visto che siamo presenti nel Paese non dovrebbe essere troppo difficile), che non si tratti di un complotto.
La storia del ritrovamento di armi e della complicità nel presunto complotto per uccidere il governatore della provincia di Helmand puzza e non è escluso che possa aver pesato in questa vicenda l'oscuro ruolo giocato da Emergency nella liberazione degli ostaggi italiani Mastrogiacomo e Torsello. Sembra verosimile l'accusa secondo cui abbia aiutato i talebani se non a sequestrare i due, quanto meno a ottenere dal loro rilascio lauti riscatti, non collaborando invece con l'intelligence e le autorità militari della coalizione e afghane. Il ministro degli Esteri Frattini ancora una volta non ha certo brillato per tempestività e lucidità. Al minimo sentore che possa trattarsi di una montatura, il governo dovrebbe intimare a Karzai di liberare i nostri connazionali. E' giusto che tutte queste valutazioni vengano fatte nella maggiore riservatezza possibile, ma spero davvero che sia ciò che si sta facendo.
Queste dovrebbero essere le prime preoccupazioni non solo del governo, ma anche di tutti noi, al di là del giudizio di ciascuno sulla guerra, sulla missione in Afghanistan e sul lavoro di Emergency - anche se non fu così nel caso di Quattrocchi e dei suoi sfortunati compagni. Detto questo, non si può tacere un altro aspetto di questa vicenda. Di tutta evidenza Emergency non è un'organizzazione neutrale come pretende di essere considerata. Non ho elementi per non credere a Strada quando dice che nelle loro strutture vengono curati i feriti di tutte le parti in conflitto. Ma il problema non è certo che vengono curati anche i talebani, quanto piuttosto l'atteggiamento innegabilmente ostile di Emergency nei confronti delle forze della coalizione e del governo afghano.
Un atteggiamento che oggettivamente mette in pericolo tutti gli operatori. Non perché giustifichi rappresaglie da parte del governo di Kabul, ma perché può dar luogo a infiltrazioni talebane e a collateralismi che vanno al di là delle intenzioni e delle capacità di controllo di Emergency. La sua posizione ideologica contro la presenza delle truppe straniere e contro il governo instaurato in Afghanistan dopo la guerra del 2002 si presta a strumentalizzazioni di ogni segno. E Gino Strada con la sua arroganza, anche in queste ore, non fa che peggiorare la situazione.
2 comments:
non c'è niente da fare, è sempre colpa dei "comunisti"... che desolazione questo paese
Firmare l'appello di Emergency , associazione umanitaria spacciata per covo di terroristi o banda di "pirla" (definizione del Giornale di Berlusconi), è giusto in sé e necessario anche per preservare il senso delle parole, ormai smarrito in questo paese che ha venduto la sua anima e i suoi valori (link).
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