La capacità di soffrire, solo quella ci è rimasta e solo quella, e un pizzico di fortuna (la sportività degli avversari, di cui abbiamo sospettato), ci hanno permesso di qualificarci. E' l'Italia dei paradossi, quella che gioca la partita più brutta delle tre del girone eppure è l'unica che riesce a vincere. Complice l'avversario, l'Irlanda di Trapattoni: davvero modesta, la squadra tecnicamente più scarsa dell'intero torneo. Non una diga in difesa, tanto da prendere gol dopo soli 3 minuti sia dalla Croazia che dalla Spagna (noi ce ne mettiamo mi pare 38 di minuti), e da subirne 9 in tre partite; senza speranze in attacco, non ha dato mai veramente la sensazione di poter pareggiare, anche se sotto pressione lo svarione azzurro, come con la Croazia, ci poteva stare.
Nonostante le novità tattiche è stata una partita-fotocopia di quella con la Croazia, ma giocata leggermente peggio. Primo tempo noi a fare il gioco, anche se bloccati dall'ansia, e loro a ripartire; produciamo meno palle gol ma passiamo in vantaggio verso la fine con Cassano (colpo di testa! E questo la dice lunga sulla difesa irlandese); poi nel secondo tempo tiriamo i remi in barca, come avevamo fatto giovedì scorso (forse segno di cattiva condizione fisica?), e ci facciamo schiacciare nella nostra metà campo dall'Irlanda. Attacchi sterili, vero, buttano la palla lunga in mezzo, ma la squadra peggiore del torneo ci schiaccia e ci fa passare brutti tre quarti d'ora, quasi incapaci di reagire.
Un altro paradosso è che per come era schierata in campo stavolta la squadra sembrava più razionale, anche se le due punte hanno avuto poco supporto, i centrocampisti sono stati avidi di inserimenti e di assist. Stavolta terzini di ruolo che sanno cosa fare (Balzaretti molto meglio di Abate, comunque sufficiente), De Rossi mastino in copertura supplisce alla scarsa vena di un Pirlo spento (si fa sentire la fatica di un campionato giocato alla grande?), Marchisio stantuffo avanti-dietro, Motta troppo lento per essere vero, pare una statua. Davanti Cassano combina pochissimo, meno delle altre partite, ma fa gol, di testa, probabilmente colto anche lui di sorpresa; meglio Di Natale che però non viene quasi mai innescato da chi era deputato a farlo (Pirlo e Cassano).
Ci dice bene: l'Irlanda è davvero troppo scarsa, a noi servirebbero tre gol per stare tranquilli, almeno rispetto all'1-1 di Spagna e Croazia, ma non è aria. Per fortuna c'è la sportività dei nostri avversari che per oltre 80 minuti restano inchiodati all'unico risultanto - lo 0-0 - che penalizza entrambi. Alla fine è la Spagna a segnare, ma non emana odore di biscotto, infatti nessun pareggio regalato nei minuti finali ai croati, che sono fuori. Attenzione, perché non altre squadre, ma l'Italia con la capacità di soffrire e il fattore C è capace di arrivare in finale. A questo punto non si può escludere, speriamo solo di meritarcelo così da non doverci vergognare ad esultare.
Commento a parte la meritano la zampata di Balotelli, che ci porta sul 2-0 nei minuti finali, ma anche il suo comportamento. Appena entrato rischia di farsi buttare fuori tentando di rifilare una gomitata gratuita ad un avversario, per fortuna senza colpirlo. Fa un bel gol ma si ritiene evidentemente troppo offeso per regalare ai suoi compagni, al suo mister, e ai suoi connazionali, un cenno d'esultanza. No, lui deve mandare affanculo tutti, ditino alzato, non si capisce bene se solo il pubblico che l'ha fischiato al suo ingresso in campo o anche Prandelli che l'aveva sostituito nelle precedenti partite e non l'ha fatto partire titolare ieri. Non lo sapremo mai, perché Bonucci accorre a bloccarlo e a tappargli la bocca. Bel gol, ma Balotelli è quel tipo di giocatore che devi aspettare dieci partite irritanti per un gol del genere, inoltre rischiando ogni minuto che si faccia buttare fuori. Gioca e sembra che ti fa un favore; segna e fa l'offeso perché è partito dalla panchina (avendo giocato male le altre due gare). No, preferisco un giocatore più scarso ma con più voglia di indossare la maglia azzurra. A prescindere dalle qualità tecniche, non è una buona scelta affidarsi a lui in un torneo di sole 3-4, al massimo 6 partite in un mese. Il guaio è che a Balotelli se ne fanno passare troppe, e sappiamo perché: perché è bravo, è di colore, e nessuno vuole correre il rischio di passare per razzista. Ma così non si fa certo il suo bene.
PAGELLE: Buffon 7 Abate 6 Barzagli 6 Chiellini 6 Balzaretti 7 Marchisio 6,5 Pirlo 5 De Rossi 6,5 Motta 5 Cassano 6,5 Di Natale 6,5; Bonucci 6 Diamanti 6 Balotelli 6 (-1 per il comportamento); Prandelli 6
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