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Thursday, December 01, 2005

Il problema di Internet? Gli Stati Uniti of course

E' un approccio, una mentalità, un'analisi, una premessa per qualsiasi discorso. Ecco quindi come si fa a scrivere un articolo di ben 13.884 battute sul tema della libertà di Internet - sollevando anche questioni urgenti e soluzioni in gran parte condivisibili - senza nemmeno citare quei regimi totalitari che negano il libero accesso dei propri cittadini alla Rete, e anzi individuando come problema gli americani. Ché non sono più quelli di una volta, ma che «in ossequio al presunto libero mercato e alla guerra al terrore stanno seriamente minando la possibilità tecnica di un utilizzo politico della Rete stessa». Non c'è niente da fare, è uno stato d'animo. Siamo sempre più nel territorio del Perdukistan. Nel merito, più in là m'informerò meglio.

Ranger di turno

Il fuori sacco decisivo, a "microfoni spenti", in una discussione di qualche giorno fa su quella landa sperduca:
«... il mio problema non è che gli americani hanno le chiavi della Rete, anzi, è che quel lucchetto lo aprono a chi vogliono loro e basta e, recentemente, lo hanno aperto a google e yahoo acconsentendo che questi 2 motori di ricerca censurassero certe parole chiave su siti in cinese e/o cinesi. Domanda: come si risponde a questo tipo di comportamento? Ce la si prende con la Cina (contro la quale non si può nulla), oppure con chi consente che gli algoritmi blocchino la ricerca?»

5 comments:

perdukistan said...

allora aspetto che t'informi (e leggi) meglio, e magari rispondi anche alle domande poste nell'articolo e nei post (alla fine son riuscito ad aprire il link, ma jimmomo non è smartphone friendly ;-)

Anonymous said...

"Ce la si prende con la Cina (contro la quale non si può nulla), oppure con chi consente che gli algoritmi blocchino la ricerca?"

Semplice. Ce la si prende con tutti e due.

perdukistan said...

come ce la si prende con la cina? in termini di obiettivi di iniziative concreta... prova a rovistare nell'armadio, in bagno e in cucina e metti da parte per un giorno tutto quello che trovi marchiato made in china (quel che non è marchiato e magari è ancora più diffuso) e poi ti accorgi non solo della presenza del frutto dello sfruttamento dei cinesi, ma anche come si sia arrivati a questo punto scentemente... promuovendo, non censurando e andando a investire cola'. come ce la si prende con la cina?

perdukistan said...

http://perdukistan.blogspot.com/2005/12/ancora-su-stocazzo-di-internet-libero.html

Anonymous said...

Succhia il cazzo turco e non rompere i coglioni.