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Friday, June 29, 2007

Quel pasticciaccio su Alitalia

Presi dalla trattativa-thriller sullo "scalone", dall'investitura di Veltroni e dal varo del Dpef, è passato in sordina il ritiro di Aeroflot dalla privatizzazione di Alitalia, dovuto, ancora una volta, all'inaffidabilità delle regole di gara e ai troppi vincoli che il nuovo proprietario dovrebbe rispettare nell'azione di risanamento dell'azienda.

«Dopo un accurato esame di tutti gli elementi», Aeroflot «ha deciso con dispiacere di ritirarsi». «Non è nella posizione di presentare un'offerta alla luce dei termini e delle condizioni posti», si legge nella nota della compagnia. Tra queste, «il mancato accesso alle informazioni critiche sia in relazione agli aspetti commerciali che a quelli operativi del business di Alitalia», nonché «le condizioni e i requisiti imposti per la privatizzazione, che limiterebbero significativamente le misure necessarie per il rilancio».

«La gara più pazza del mondo», l'ha definita Il Foglio. Guarda caso è rimasto in corsa solo il competitor italiano, Air One, sostenuto dalla banca "amica" del premier, Intesa-San Paolo. A fare concorrenza alla Air One di Carlo Toto sarebbe solo Matlin Patterson. Più in teoria che in pratica, perché gli manca un partner nazionale, requisito indispensabile per il Tesoro. Per quale motivo, se il passivo e le incognite sono tali e le condizioni così svantaggiose da aver indotto al ritiro tutti gli altri concorrenti, tutta gente solida, Air One e Intesa-San Paolo resistono? C'è forse sottobanco qualche garanzia che ad acquisto avvenuto interverrà una qualche forma di aiuto statale? Oppure i sindacati con Toto si mostrano più disponibili, sapendo che gli industriali italiani sono ben più abituati a trattare e malleabili di un eventuale acquirente straniero?

A questo punto, secondo indiscrezioni riportate da Il Foglio, sarebbe anche possibile che il Governo decida di sospendere la procedura e ricorrere al metodo della «trattativa privata». Quel che è certo è che si tratta dell'ennesimo pasticciaccio in cui si vede poco chiaro.

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