Passerà in secondo piano rispetto alla crisi di governo aperta da Mastella, ma sembra che il "caso Sapienza" non sia ancora chiuso. Ieri la Cei ha rilanciato provocando le autorità italiane. Non sappiamo dire se Bagnasco sia tornato sulla vicenda sentendosi escluso, trascurato dalle telecamere e dalle prime pagine dei giornali, o se l'intera gestione del caso da parte della Santa Sede abbia a che fare con la disputa tutta interna alle gerarchie tra il segretario di Stato Bertone e l'ex capo della Cei Ruini. Ma Bagnasco, affermando che il Papa, rinunciando ad andare all'università La Sapienza, «si è fatto necessariamente carico dei suggerimenti dell'autorità italiana», ha apertamente messo in dubbio la ricostruzione dell'accaduto fornita dal governo italiano.
Palazzo Chigi ha smentito seccamente, ribadendo che «sia il Presidente del Consiglio dei Ministri che il Ministro dell'Interno, dopo la riunione del Comitato provinciale per la sicurezza e l'ordine pubblico alla quale erano presenti anche i responsabili della gendarmeria vaticana, hanno infatti comunicato alle autorità vaticane che lo Stato italiano garantiva assolutamente la sicurezza e l'ordinato svolgimento della visita del Santo Padre».
Qualcuno mente, e lo fa spudoratamente e ripetutamente. Non sapremo mai chi, forse, ma sappiamo con certezza che qualcuno mente. E purtroppo, non possiamo mettere la mano sul fuoco per nessuna delle due voci. D'altra parte, se è vero, come risulta da un'indagine dell'Eurispes, che sempre meno italiani hanno fiducia nelle istituzioni, non la ripongono più neanche nella Chiesa, della quale si fidano dieci italiani in meno su cento (il 49,7%) rispetto al 2007 (60,7%).
1 comment:
Italia città di Munnezza e di abbruttiti comunisti dalle facce ilari della medio-alta borghesia che sputano dove mangiano insultando il diritto alla parola persino ad un Capo di Stato.
E cosa importa se quel Capo di Stato rappresenta Gesù Cristo, il primo ‘comunista’ in senso lato della storia, non fummo forse, cari amici comunisti, tutti uniti a punire gli esecutori di tale misfatto ai danni di una persona che parlava di UNIONE, non fummo forse i primi ad urlare la parola PACE allorché la prima bomba al Napalm fu fatta esplodere in Vietnam? Non fummo forse sempre noi ad appendere fuori dalle finestre quella inutile bandiera della pace allorché Baghdad fu presa da mano americana? Non continuiamo forse a parlare di dialogo INCESSANTEMENTE?
E allora spiegatemi, perché mi è incomprensibile capire, per quale motivo Il Santo Padre non ha potuto parlare davanti alle vostre facce abbruttite in un freddo pomeriggio di gennaio.
Avreste preferito invitare Ahmadinejad? Oh certo che sì, vi sareste inchinati alla potenza dell’islam, al terrore, all’uomo che ha avuto la freddezza di dire che i misfatti dei nazisti sono dicerie di quartiere, rinnegando la vostra religione, le vostre radici, la vostra stessa madre in nome del dialogo con un essere immondo simile, in nome della tolleranza e amenità affini che vi sono tanto care.
Luci a festa, cori di giubilo, drappi rossi, tappeti chilometrici se il nemico numero uno del MONDO si fosse presentato bussando alla vostra porta un pomeriggio di gennaio, non è così?
Porgiamo l’altra guancia certamente, perché allora non cominciare proprio dall’esponente di spicco di colui che per primo ebbe il coraggio di dire quelle parole?
Paura? O cosa?
Abbruttiti comunisti che avete avuto il coraggio di sbattezzarvi, sì, siete voi che armati di chissà quale ferocia disumana avete preteso e trovato firme in tutta Italia, in tutto il mondo, per il diritto a togliere quello che di più caro i vostri genitori potessero donarvi, il battesimo.
La vostra scienza è messa in pericolo dite? Da chi? Da cosa? Da una istituzione CHIESA che sempre è esistita e sempre ci sarà? Adesso avete gli strumenti per combatterla dite? Adesso avete gli strumenti per fare una grande figuraccia agli occhi del mondo.
Cosa rimproverate al Santo Padre? Ancora di aver messo in carcere Galilei nel 1610? Di avere bruciato al rogo centinaia di migliaia di eretici e streghe? Di essersi appropriati di ricchezza e lusso? Di aver gozzovigliato alle spalle dei più deboli? Suvvia cari comunisti, e voi cosa avete fatto?
Il vostro sogno è morto ancor prima di vedere la luce nei gulag e vi ostinate ancora a non vedere con gli occhi della storia. Futuri dottori in scienza a cui mancherà il dono più importante ai fini di una buona riuscita nel proprio lavoro: la comprensione, il dialogo, e non per ultimo l’appoggio di Dio.
Non credo in voi e adesso men che meno, gettate la testa nel fango e abbiate il coraggio di non rialzarla più. Dannati.
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