Prima la gaffe sull'interventismo del presidente della Camera che dovrebbe essere accettabile in ragione del ruolo che ha la Speaker della Camera Nancy Pelosi negli Stati Uniti (notoriamente il "controcanto" di Obama ed espressione della minoranza del partito...); oggi Generazione Italia ci delizia con nuovi paralleli-autogol, non facendo certo un favore a Gianfranco Fini. A prescindere dal merito della lettera di Bondi oggi a Il Foglio, sono le pietre di paragone che utilizza Bocchino nella sua replica a destare serie perplessità. Personalmente ritengo più che ammissibile lavorare ad «un'altra destra» dall'interno del Pdl (e quella che auspico è infinitamente più lontana da quella di oggi rispetto a quanto lo sia l'idea di destra che coltivano i 'finiani'), anche se Bocchino ci fa sapere che «non è così, o meglio non è proprio così».
Ci ricorda le due diversissime idee di destra che si fronteggiavano nel Gop negli anni '60, nei Tories negli anni '70, e in tempi più recenti in Francia tra Chirac e la "rupture" di Sarkozy. Duelli che «hanno creato grandi discussioni interne ai rispettivi partiti». Certamente grandi e laceranti confronti. Potrei sbagliarmi, ma non mi risulta che qualcuno nel Gop, o la Thatcher, o Sarkozy, abbiano dato vita ad un movimento nel loro partito aprendo sedi in tutto il Paese, istituendo un comitato nazionale e responsabili regionali propri, né abbiano minacciato di costituire propri gruppi parlamentari. Né che abbiano assunto cariche istituzionali da dove impallinare tutti i giorni la politica del governo sostenuto dal loro partito. E se qualcuno proprio non ne può più, sfida il partito in campo aperto candidandosi da indipendente, per dimostrare che gli elettori di centrodestra sono con lui e non con la "linea ufficiale".
Più insistono con questo genere di paragoni, più si danno torto da soli. Tra Hillary Clinton e Obama si sono svolte «primarie sanguinosissime», ma la Clinton è entrata al governo, non si è appollaiata su una comoda carica onorifica per sparare a zero un giorno sì e l'altro pure sul presidente, vagheggiando di «un'altra sinistra», nonostante tutti sappiano benissimo quanto la separi da Obama.
Nelle democrazie mature e bipartitiche (quelle citate da Bocchino) le guerre di successione alla leadership nei grandi partiti, i laceranti confronti su quale idea di destra o di sinistra debba prevalere, si aprono dopo le sconfitte elettorali. Quando si governa, il partito quasi scompare, esistono solo gli eletti. Alle diverse visioni nessuno rinuncia, ma rimangono quasi sotto-traccia. Il dibattito non manca di certo, e ciascuno continua a perseguire l'idea di destra che ritiene, ma nessuno si permette di scommettere sulle "bombe" giudiziarie alla Spatuzza, o di tentare la via del logoramento, autolesionista per tutti.
5 comments:
In realtà questi finiani sono dei grandi ignoranti. Nessun partito al governo, come hai ben detto, accetterebbe una scissione mascherata come questa. Il problema é: perché Berlusconi accetta tutto questo? Per via della crisi?
O per il fatto che i finiani fanno tanto rumore, aiutati dai media, ma sono e rappresentano quattro gatti?
"Nelle democrazie mature e bipartitiche (quelle citate da Bocchino) le guerre di successione alla leadership nei grandi partiti, i laceranti confronti su quale idea di destra o di sinistra debba prevalere, si aprono dopo le sconfitte elettorali. "
innanzi tutto le "democrazie" bipartitiche sono residuati bellici settecenteschi, altro che mature.
in secondo luogo è vero. le successioni avvengono dopo le sconfitte. ma nel 1996, nel 2006 etc questo non è avvenuto.
poi rispondo al commento.
Berlosconi accetta tutto questo perché sa che Fini non rappresenta affatto quattro gatti. gli ultimi sondaggi danno un ipotetico partito di Fini al 10%, in grado di pesare insomma più della Lega.
inoltre , anzi cosa ancora più importante, con i deputati che ha Fini può far cadere il governo quando vuole.
JL
Anonimo: io posso dire con sicurezza questo: in Canada, dove vivo, né i Liberal, né i Conservatives, avrebbero accettato una situazione come questa: i dissenzienti chiaccheroni sarebbero stati immediatamente espulsi dal Partito.
Le democraziae bipartitiche hanno funzionato. L'Italia era famosa all'estero per avere governi instabili e la miriade di partitini ciascuno dei quali dotati di un capetto presuntuoso.
I capetti hanno funzionato meglio del bipartitismo i canada visto che il nostro pil era superiore. Cambierà il governo ogni sei mesi? Bene così. Abbiamo visto la stabilità dove ci ha portato. JL
Lontana, ma non ti accorgi che questa voce grossa è patetica e ridicola? Vorresti farci credere che Berlusconi non espelle i "dissenzienti" perchè è tanto buono e tanto paziente?
Se Berlusconi non fosse completamente bollito, se avesse una linea politica coerente (una qualsiasi), invece di perdere tempo con donnine e telefonate, non ci sarebbe affatto bisogno di queste finte minacce di espulsione che non portano assolutamente a niente.
Post a Comment