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Tuesday, March 06, 2012

Dalle semplificazioni al tassa-e-spendi

Il dl semplificazioni all'esame della Camera si sta lentamente ma inesorabilmente trasformando nel provvedimento omnibus della peggior specie, di quelli che servono solo ad ingrossare l'adipe della bestia statale. Con buona pace del presidente della Repubblica Napolitano, che solo pochi giorni fa, in un messaggio formale alle Camere, aveva esortato i parlamentari ad evitare emendamenti offtopic rispetto all'articolato di base. Eppure, dalle semplificazioni siamo al solito tassa-e-spendi, al carrozzone su cui i partiti cercano di far salire il favore a questa o a quella clientela.

Ecco quindi che le Commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera non solo sanciscono lo stop ai «tagli» (o presunti tali) nella scuola, ma prevedono persino l'aumento degli organici scolastici di ben 10 mila unità, da impiegare in attività di recupero e sostegno degli alunni con bisogni educativi speciali e per estendere il tempo pieno. La copertura? Nessun problema, si preleva dal bancomat del contribuente-consumatore: 100 milioni di euro in più l'anno dall'aumento delle tasse sulla «produzione e sui consumi» di «birra, prodotti alcolici intermedi e alcol etilico», e 250 milioni in più dai «giochi pubblici» e i «giochi numerici a totalizzazione nazionale».

Ma è lo stesso governo a partecipare all'assalto della sua diligenza, con un emendamento che istituisce la scuola sperimentale di dottorato internazionale "Gran Sasso Science Institute" (in inglese è più "cool"). Costo: 52 milioni in 4 anni per 130 studenti, 22 professori, tra ordinari e associati, 18 ricercatori e 6 amministrativi.

Ingrossare gli organici della scuola, l'immissione in ruolo dei presidi vincitori di concorso, o istituire nuovi corsi di dottorato non ha molto a che fare con le semplificazioni. In compenso alcune perle uscite dalle commissioni della Camera restano se non altro in tema. Potevano mancare delle "complicazioni" in un dl semplificazioni? Certamente no. Ecco, dunque, l'emendamento che esclude semplificazioni nei macchinosi controlli in materia di sicurezza sul lavoro e quello reintroduce l'obbligo di verificare i «requisiti morali» (?) di chi vende bevande nelle sagre, nelle fiere, o in occasione di altre manifestazioni o eventi pubblici.

Qualche misura di buon senso, a onor del vero, è stata inserita, ma si tratta più che altro di norme manifesto: l'incentivazione del cloud computing; la riduzione dei costi per l'accesso all'ingrosso alla rete fissa di telecomunicazioni, il cosiddetto "ultimo miglio"; dal 2014 comunicazioni della pubblica amministrazione «esclusivamente» tramite «canali e servizi telematici»; pagamento delle imposte di bollo per via telematica e cartelle cliniche elettroniche.

UPDATE 7 marzo, ore 12:45
Merita un approfondimento in più l'emendamento al dl semplificazioni in cui si prevedevano 10 mila nuovi posti nella scuola, da finanziare con nuove tasse, approvato ieri dalle Commissioni Affari costituzionali e Attività produttive della Camera. Ebbene, ieri sera in Commissione Bilancio il governo l'aveva fatto saltare. Stamattina però governo e relatori hanno trovato un accordo: in pratica, salta la tassa su birra e alcolici, inizialmente prevista a copertura delle nuove assunzioni, così come l'indicazione numerica (10 mila), ma resta la spesa. In attesa che il Ministero dell'Economia trovi il modo, entro sei mesi, di aumentare il prelievo sui giochi per reperire sufficienti risorse, «a garanzia» di eventuali aumenti di organico nella scuola, per poter ottenere l'ok della Commissione Bilancio, si mette un fondo del Miur già esistente.

Peccato che il fondo in questione sia quello sul merito, deriso quando era stato introdotto dalla Gelmini, ma che oggi scopriamo essere «corposo». Comunque vada, dunque, si tratta di una cattiva scelta politica. Si ingrossano le file del pubblico impiego o semplicemente aumentando le tasse, o sottraendo risorse agli insegnanti meritevoli, quindi contraddicendo gli sforzi per premiare il merito.

2 comments:

Anonymous said...

Aggiungi un posto a tavola che c'è una tassa in più,sarà interessante vedere quello che faranno i nostri politici per trovare il denaro necessario a saziare le loro clientele dopo aver costretto le imprese italiane a chiudere o delocalizzare,forse si inventeranno una tassa sui disoccupati.
Toni

Anonymous said...

Monti, il liberaledirigista realizza i piani di Berlinguer Roma, Teatro eliseo, 1977):
“Un moto profondo e irreversibile, operando nel vivo del sistema di sviluppo capitalistico, ne fa esplodere le contraddizioni, determinando, in singoli Paesi, condizioni di gravità mai raggiunte.
Per i Paesi economicamente più deboli (è il caso dell'Italia) la crisi diventa ormai solo un più o meno rotolare verso il precipizio. Siamo in uno di quei momenti nei quali, come afferma “Il Manifesto dei Comunisti”, per alcuni Paesi (e in ogni caso sicuramente per il nostro) o si avvia una trasformazione rivoluzionaria di tutta la società, o si va incontro alla rovina comune delle classi in lotta.
Avanzano in realtà processi di degradazione e di decadenza che da un lato rendono sempre più insopportabili le condizioni di larghe masse, dall'altro minacciano le basi non solo dell'economia, ma della nostra stessa civiltà e del suo sviluppo.
L'austerità è il mezzo per contrastare alla radice e per porre le basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale.
Nelle condizioni odierne, è impensabile impostare una lotta reale ed efficace per una società superiore senza muovere dalla prima, imprescindibile necessità dell'austerità.
Lo scopo dell'austerità è, in primo luogo, quello di instaurare una moralità nuova”.
http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2012/3/6/NO-TAV-Da-Lenin-a-Perino-qual-e-il-filo-rosso-/251560/

AHIME!