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Monday, July 25, 2005

Possiamo ancora dirci individualisti

E liberali e libertari

E questo non ce l'aspettavamo da Pierluigi Battista, sbiadito da tempo dietro troppo terzismo. Oggi sul Corriere della Sera si chiede «cosa deve pensare un laico non laicista che vede il suo mondo odiato e aggredito dallo stragismo jihadista». Cosa deve pensare di fronte a reazioni così diverse, come quelle di Tony Blair e della Regina Elisabetta, che ci esortano a non cambiare il nostro «modo di vita», o di Antonio Socci che brandisce le parole di Gesù per dire l'opposto: «Convertitevi, o perirete tutti», o ancora di Giuliano Ferrara che in quello «stile di vita» vede «il segno dell'Occidente esausto e imbolsito, destinato a perdere la guerra culturale decisiva»?

Di fronte all'identità forte del nostro nemico pronto a immolare se stesso il nostro modo di vita sembra ottuso e misero, un «pulviscolo insensato della libertà banale di tutti i giorni, la libertà di muoversi, di consumare, di correre dietro a desideri effimeri, di perdersi nei riti stanchi della società di massa, di realizzarsi, di accoppiarsi e di divorziare. Non c'è partita: vinceranno gli altri e al nostro "stile di vita" non resterà che sprofondare non con un grido ma con un lamento, come profetizzava T. S. Eliot».

Se è così, allora l'individualismo è destinato a tornare parola clandestina così come nel secolo scorso perseguitato da fascismi e comunismi, oggi accusato di sguarnire le nostre difese di fronte al fondamentalismo. Toccherà scordarci di Popper e Constant, della pillola anticoncezionale che, invece di conquista di libertà sessuale, studiose come Eugenia Roccella definiscono peggio della condizione in cui versa la donna islamica.
«... in fondo anche per merito di quel miserabile "stile di vita" non era così male aver avuto la fortuna di nascere nell'Occidente. Libero».
Invece, possiamo ancora dirci individualisti, difendere anche la banalità, la superficialità e la spensieratezza del quotidiano. Ce la siamo guadagnata e si chiama libertà. Libertà di ricercare da soli la nostra felicità. Qualcuno coltiverà le virtù, qualcun altro no, ma di certo nessuna autorità ha il diritto di imporre modelli di virtù. Ci sono diversi modelli di occidente fra cui scegliere. Il fascista, il comunista, l'autoritario. Io scelgo l'individualista.

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