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Monday, June 28, 2010

Bel Mondiale, ma arbitri inguardabili

Stiamo assistendo ad un buon Mondiale, forse migliore di quelli del 2006 e del 2002. Si vedono tanti errori tecnici, ma anche giocate e gol pregevoli (finora ben cinque agli Ottavi: quelli di Suarez, Gyan, Muller, Tevez e Hernandez). Le partite sono equilibrate ed emozionanti, e molti giocatori di talento si stanno mettendo in mostra. Gli Ottavi sono cominciati con l'Uruguay, che ha dato un'altra dimostrazione di forza, compattezza e qualità (Suarez, Peres e Lugano su tutti), anche se i coreani se la sono giocata fino all'ultimo. Può arrivare lontano, minacciare anche il Brasile.

Anche Stati Uniti-Ghana è stata una bella partita, in bilico fino all'ultimo. Gli africani hanno superato gli Usa probabilmente solo grazie alla loro resistenza fisica, che gli ha permesso di continuare a correre ed essere brillanti anche ai supplementari, quando gli americani sono crollati.

Che dire della classica, Inghilterra-Germania? La più bella Germania che mi ricordi (quindi da vent'anni), giovani interessanti e di grande qualità (Ozil e Muller), anche se da una squadra di Capello non ti aspetti certi svarioni difensivi da terza categoria (scandalosa tutta la difesa, dal portiere "calamity" James a Terry, per non parlare di Barry). L'errore arbitrale ha senz'altro condizionato la gara. Chi ha visto la partita sa che proprio in quel momento, dopo l'1 a 2, gli inglesi sembravano finalmente usciti dal torpore iniziale e la Germania era in difficoltà. Il gol del 2-2 non avrebbe consentito ai tedeschi di giocare in contropiede e probabilmente avrebbe galvanizzato gli inglesi come solo a loro capita, ma non si può neanche escludere che invece, con quella difesa, avrebbero regalato comunque altri gol.

Capello ha sbagliato ad attribuire la sconfitta all'errore arbitrale. Anche se fosse vero, non è nella mentalità degli inglesi. E infatti i giocatori hanno minimizzato ammettendo di essere stati dominati dai tedeschi. La mia sensazione è che Capello lascerà. Non solo per la pressione della stampa e della Federazione, ma anche perché al di là delle recriminazioni si sarà accorto del suo fallimento. Il suo obiettivo era dare solidità alla difesa e cervello in mezzo al campo. Ha fallito. Probabilmente non per colpa sua. Nel senso che conoscendo il suo valore avrà lavorato certamente molto e bene sulla difesa, ma dopo ieri si sarà reso conto che con quei giocatori è inutile: non hanno cervello.

Argentina-Messico è stata condizionata forse ancora di più dal clamoroso errore della terna italiana guidata da Rosetti. D'altra parte, conosciamo gli arbitri italiani e Rosetti in particolare. Al Mondiale come in campionato, non ci ha sorpreso. Fino ad allora l'Argentina non aveva combinato nulla, la partita era bloccata. Anzi, il Messico (davvero interessanti il "chicharito" Hernandez e Salcido) aveva creato tre occasioni, cogliendo una traversa piena. Quel gol ha sbloccato un equilibrio preziosissimo per i messicani, su cui avevano puntato tutto il loro gioco, che stava riuscendo alla perfezione. A questa Argentina non puoi regalare un gol, perché poi cominciano a giocare sul velluto, come hanno fatto.

L'errore dell'arbitro ci può stare, ma non quando è così clamoroso e decisivo. E soprattutto è intollerabile perché evitabilissimo, dal momento che ormai abbiamo a disposizione la tecnologia necessaria per correggere gli errori più decisivi in una manciata di secondi. Sarebbe bastato che qualcuno avesse contattato Rosetti durante il suo consulto con Airoldi durato un minuto. Favorito non poco dagli errori arbitrali anche il Brasile. Con un palleggio di mano Fabiano segna il secondo gol e chiude la partita contro la Costa d'Avorio; ma soprattutto la mancata espulsione di Juan contro il Portogallo, per un fallo di mano volontario e da ultimo uomo. Di sicuro non avrebbe potuto giocare gli Ottavi, e forse il Brasile, in dieci, non sarebbe neanche riuscito ad arrivare primo nel suo girone (e dunque a posizionarsi nella parte del tabellone opposta a quella dell'Argentina). Insomma, c'è di che sospettare che si voglia arrivare ad una finale Brasile-Argentina.

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