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Thursday, April 14, 2011

The Day After B.

E' verosimile che Berlusconi non voglia ricandidarsi al termine di questa legislatura, come trapela dal colloquio che il premier ha avuto ieri con i corrispondenti esteri, o è solo un escamotage per farsi pregare di non lasciare, magari per ricompattare il partito brandendo il caos e l'anarchia della successione? Credo che Berlusconi sia sincero e che sia effettivamente stanco, ma che come lui stesso ha ripetuto più volte non lascerà la politica finché non avrà riformato la giustizia e il fisco. Liberare la politica dalla tutela della magistratura politicizzata è effettivamente una missione che solo Berlusconi può compiere - nessun altro leader ad oggi ha la forza, economica e di consenso, per sottrarsi al ricatto dei pm - ma che al momento è lontana dall'essere accomplished e nulla fa ritenere che lo possa essere entro questa legislatura. Di certo gli balena nella testa anche l'idea di scambiare la sua uscita di scena con due anni di governo meno agitati ("lasciatemi governare e nel 2013 toglierò il disturbo"), ma su questo piano non c'è troppo da illudersi. Insomma, in ogni caso non c'è nulla di deciso.

Di certo senza una profonda riforma della giustizia i prossimi leader di centrodestra - dopo una breve pausa e in modo direttamente proporzionale alla loro determinazione nel voler "toccare" il settore - continueranno ad essere molestati giudiziariamente, probabilmente con maggiore successo, il che proverà che l'anomalia non era Berlusconi, ma una magistratura ormai al di fuori di qualsiasi controllo. E quelli di centrosinistra (che s'illudono che le loro sconfitte siano dovute a Berlusconi, mentre potrebbero addirittura essere attenuate dalle sue "debolezze") saranno tenuti per le palle dalla casta dei giudici e dall'estremismo forcaiolo.

Di questa "giustizia" c'è da aver paura tanto più quanto si seguono le tesi e il discorso degli antiberlusconiani: quella nei confronti di Berlusconi non è una persecuzione, ma un'azione giudiziaria cui deve sottoporsi come ogni normale cittadino (anzi, godendo rispetto ai normali cittadini di un trattamento comunque in qualche modo privilegiato). Se fosse così, bisognerebbe considerare normale che l'anonimo Federico Punzi venga sottoposto anch'egli a vent'anni di processi, una trentina di procedimenti contro di lui e ancor di più sulle sue attività, a migliaia di perquisizioni nei suoi uffici, a intercettazioni e schedature di tutti i suoi contatti, a tempi processuali decennali e prescrizioni allungate, eccetera eccetera. A maggior ragione seguendo questo ragionamento - la giustizia che vediamo all'opera contro Berlusconi è normale e vale per tutti - ci sarebbe da rabbrividire e da ribellarsi.

Possibile che non ci sia in Italia un imputato paragonabile a Berlusconi? Siccome non mi risulta che un altro italiano sia sottoposto a tutto questo, nemmeno il più incallito dei criminali, sorge il sospetto che qualcosa di politico dev'esserci. Ed è esattamente questo che gli italiani, istintivamente, hanno capito. Se nel 2013 decideranno di liberarsi di Berlusconi non sarà perché hanno finalmente compreso che è un farabutto, ma perché avranno un giudizio negativo sull'operato del suo governo e avranno intravisto un'alternativa credibile. Berlusconi - si potrebbe obiettare - viene sottoposto ad un trattamento eccezionale da parte della giustizia perché è un criminale eccezionale, cioè di gran lunga il peggior criminale italiano di tutti i tempi. Ebbene, se così fosse, e se gli italiani dopo tutto questo tempo non se ne fossero accorti, rincitrulliti dalle tv del perfido tycoon (avrebbero fallito per anni i vari Santoro, Travaglio, Floris, Fabio Fazio, Lerner, Gabanelli, Gruber, Dandini), allora bisognerebbe avere le palle di prendere la via indicata sul Manifesto dal professor Asor Rosa: sospendere la democrazia. Ma non vediamo alcun nuovo "Piano Solo" né alcun ardente "partigiano" lasciare tutto, prendere il moschetto e salire in montagna...

2 comments:

Cachorro Quente said...

Secondo me il discorso è totalmente ribaltato: Berlusconi non è l'unico, ma l'ULTIMO che può fare una riforma della giustizia. Qualsiasi sua proposta sarà, a prescindere, delegittimata per via dei numerosi procedimenti penali e deformata dalle sue personali esigenze giuridiche (poi tu parli di forza di consenso, come se la maggioranza fosse in grande salute, e di forza economica, e non voglio sapere di cosa parli ma ho una mezza idea).

L'attenzione che la magistratura nei confronti di Berlusconi è sproporzionata? In un certo senso sì, in un certo senso no. E' possibile che per molti magistrati ormai sia una questione di principio mettergli le manette (ma non dimentichiamo che le indagini cominciano prima, non dopo, la sua "discesa in campo"; e non dimentichiamo nemmeno le affermazioni in merito di Confalonieri). Ma con un'altra magistratura sarebbe diverso? Diciamo negli USA? Immagino che l'equivalente dei PM americani siano più accountable, e quindi più prudenti. Allo stesso tempo, per loro (che vengono eletti) avere lo scalpo di un politico corrotto è un incentivo enorme.

Per affrontare un altro tema che sollevi: anche un altro leader di destra sarebbe perseguitato? Come fai ad esserne sicuro? A me pare, ad esempio, che la Lega Nord sia praticamente incolume (rispetto al PDL ma anche rispetto al PD) dalle indagini. Lo stesso vale per la maggior parte degli ex AN nel PDL. Sia AN che la LN hanno un elettorato piuttosto legalista, quindi non si capisce perchè questa magistratura che cospira contro il centro-destra non vada a colpire loro (se si tratta di un disegno politico strutturato).

Il problema non è che i magistrati se la prendano con Berlusconi, cioè con una persona che ha frequentazioni sospette (ricordiamo le vicende giudiziarie del braccio destro e pure di quello sinistro), che ha schivato diverse condanne e che è l'uomo più potente d'Italia. Mi pare il minimo. Il problema è la qualità e la correttezza (spesso più che discutibili) dell'azione della magistratura. Qualsiasi riforma fatta da Berlusconi affronterà il primo, non il secondo, aspetto.

Jean Lafitte said...

"Possibile che non ci sia in Italia un imputato paragonabile a Berlusconi? Siccome non mi risulta che un altro italiano sia sottoposto a tutto questo, nemmeno il più incallito dei criminali, sorge il sospetto che qualcosa di politico dev'esserci."

guarda di imputati più imputati di berlusconi ne son pieni i tribunali. il punto è che alla fine se ne riempiono pure le carceri perchè questi non possono giovarsi di leggi ad personam per scamparsela. il punto è che anche il più incallito alla fine viene messo dentro e giocoforza smette di delinquere. chi rimane fuori invece continua, proprio come il tuo idolo nano.