Secondo l'autorevole Istituto Cattaneo di Bologna l'astensionismo fisiologico al prossimo referendum sulla procreazione assistita potrebbe aggirarsi intorno al 43%, ma la partecipazione al voto potrebbe scendere dal teorico 57% al 34% se avrà successo la campagna astensionista. Tenuto conto dell'andamento dalle politiche alle ultime regionali, si l'astensione fisiologica si colloca intorno al 20,2%. A questo va sommato quello «aggiuntivo» che tradizionalmente si verifica in occasione dei referendum. In una situazione "normale", solo il 57% degli italiani si recherebbe a votare.
Ma va considerato il vigore dell'appello all'astensione. «Supponiamo - premette l'istituto - che l'appello della Chiesa sia efficace presso tutti gli elettori dalla spiccata identità cattolica, ossia quelli che dichiarano di andare a Messa almeno 2-3 volte al mese», circa il 40% degli elettori. Dunque, del 57% degli elettori potenziali sopra calcolati, si ottiene un tasso di partecipazione del 34%, ampiamente al di sotto del quorum». Né una previsione né una stima, precisano all'istituto, quanto piuttosto un parametro per valutare il relativo successo o insuccesso degli inviti all'astensionismo.
Una partecipazione inferiore «starebbe a significare che all'astensionismo hanno contribuito fattori ulteriori: l'efficacia dell'appello della Chiesa anche tra i non cattolici, l'invito a non votare rivolto da attori non religiosi, la convinzione che il quorum non sarebbe comunque stato raggiunto, i richiami alla "libertà di coscienza", l'incapacità a decidere dinanzi alla complessità dei quesiti e
l'incomprensione del dibattito». Al contrario, «una partecipazione superiore starebbe a significare che una quota di cattolici osservanti non ha seguito le indicazioni della Chiesa, che gli appelli per il "sì" hanno avuto qualche efficacia tra elettori tendenzialmente restii ad attivarsi, che l'oggetto del quesito referendario è stato tale da mobilitare fasce di elettorato che non sarebbero andate a votare per un referendum "normale"».
Fonte: Ansa
Personalmente invece sono convinto - la mia è una previsione - che non ce la si farà per un tre-quattro per cento. Dite pure che questo post è un mettere la mani avanti, perché in effetti lo è. Con ogni probabilità il quorum è saltato, considerando anche che quello effettivo non è al 50, ma al 52-53% secondo prudenti stime. Ciò non significa che sia inutile recarsi alle urne, anzi dobbiamo puntare «al possibile contro il probabile».
1 comment:
Credo che ti sbagli. Non lo dico per superstizione (non sono superstizioso), ma perché ne sono convinto. Supererete ampiamente il quorum. Non s'è mai visto, se non nel 1995, un referendum così chiacchierato su giornali e tv. Leader politici così tanto mobilitati. Gruppi editoriali smaccatamente a favore del referendum (il Corriere è in questo fondamentale quanto Repubblica nel muovere un certo tipo di opinione pubblica).
Magari i cattolici praticanti fossero il 40% !! Credo che siamo meno del 30, poco sopra il 25%. Questo sulla base di dati recenti.
Ciao,
harry
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