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Tuesday, September 13, 2005

John Bolton «becchino» dell'Onu

E' il nodo principale che racchiude tutti gli altri e che ha finito per strangolare l'Onu e rendere lettera morta la sua carta istitutiva: un sistema che garantisce immunità e non mette il becco sugli affari interni degli Stati non democratici. In America, a destra ma anche a sinistra ormai danno l'Onu per spacciata e studiano il modo di superarla. Un dibattito riportato da Christian Rocca su Il Foglio. Da una parte, «al contrario di alcuni pensatori liberal e di una parte dei neoconservatori», James Traub sul New York Times non propone un'alleanza tra le democrazie, piuttosto un'«Unione per la Pace e la Sicurezza». Invece, sul Wall Street Journal, il neoconservatore Joshua Muravchik scrive che «gli Stati Uniti potrebbero costruire e rafforzare alleanze, coalizioni, organismi regionali e la cooperazione tra le democrazie. Con questi strumenti l'America può dare vita a una politica estera internazionalista e multilaterale che attui i nobili obiettivi sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite meglio di quanto abbia fatto l'Onu negli ultimi 60 anni».

A me convince sempre di più l'idea elaborata dai clintoniani Lindsay e Daalder, di una «Alleanza delle Democrazie», non come organizzazione internazionale ma come vera a propria alleanza che superi insieme Onu e Nato.

Il fallimento della riforma dell'Onu è il tema dell'editoriale di Matteo Mecacci, rappresentante del Partito Radicale Transnazionale all'Onu, uscito oggi su Notizie Radicali.
Le questioni decisive, e dunque più controverse della riforma, vale a dire la condanna del terrorismo, l'uso della forza e l'esclusione dei violatori dei diritti umani dalla Commissione diritti umani, erano state disinnescate dalla diplomazia onusiana. Il classico tentativo di chi fa in modo che tutto cambi per non cambiare nulla, dando ai "cattivi" americani la responsabilità di far saltare il tavolo.
«Perché rovinare una così bella atmosfera consensuale iniziando a metter nero su bianco le cose su cui non siamo d'accordo?», avrebbe detto un immaginario diplomatico interpellato al riguardo. «Tanto poi ci pensano gli americani, inutile affannarsi in queste settimane».
Ci ha pensato il nuovo ambasciatore Usa John Bolton a entrare nei temi caldi che gli altri non volevano affrontare:
«Ha fatto emergere posizioni contrapposte laddove i Governi europei avevano, ancora una volta, scelto l'appeasement con i dittatori... Insomma, di fronte al tentativo di Controriforma gli americani si sono alzati dal tavolo e hanno annunciato al mondo che la Riforma è fallita».

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