Lo scandalo calcioscommesse, la giustizia spettacolo, la caccia alle streghe, la purga vaticana, la casta politica e i tecnici bluff. C'è del marcio in Italia, e sembra tenersi tutto insieme. Arresti e indagati eccellenti macchiano il mondo del calcio, sfiorando anche la Nazionale alla vigilia dell'Europeo. Il danno d'immagine è enorme. Da romanista, scandalizzato vero (ma non sorpreso), resto garantista. Bisogna dirlo: alcune perquisizioni francamente ridicole, che sanno di pura spettacolarizzazione, non depongono a favore della credibilità dell'inchiesta.
D'altra parte, ci resta la sensazione che il calcio italiano sia fasullo. Viviamo in un Paese in cui il capitano della Nazionale non si limita a prendere atto senza ipocrisia delle partite truccate, del "biscotto" quando a entrambe le squadre conviene il pareggio, ma in qualche modo le giustifica. E tutto va bene, nessuno dice niente. Fascia da capitano, inno e via in campo. E in cui al di là del fatto penale, sugli illeciti puramente sportivi le autorità calcistiche non indagano, per esempio su quella scandalosa Lazio-Inter di qualche anno fa. E tutto va bene, nessuno dice niente.
Da Rignano Flaminio arriva un'altra ordinaria storia di un Paese fallito. Tutti assolti gli imputati per abusi sessuali nei confronti dei bambini di un asilo. Assolti perché «il fatto non sussiste». Cioè, gli abusi non ci sono proprio stati. Questa la verità giudiziaria. Certo, strano che dal nulla, neanche una piccola molestia, sia potuto scaturire un caso del genere, ma la totale assenza di riscontri era evidente fin dall'inizio. Di certo ci restano arresti illegittimi, senza uno straccio di prova, un magistrato incapace che ha rovinato un'indagine dall'inizio, distruggendo per sempre le sue possibili prove, e una caccia alle streghe nazionale a mezzo stampa e tv.
Nel week end il ministro Giarda aveva di nuovo giocato con le parole sulla spending review, ripetendo la sua stima dei 100 miliardi di spesa «sotto attenzione specifica, potenzialmente aggredibile», che i media zelanti hanno subito trasformato in «tagli». Le cose ovviamente stanno molto diversamente. Di 100 miliardi è la spesa che si può mettere subito sotto esame. La notizia, quindi, è che gli altri 700 miliardi non si "rivedono", almeno non a breve. E stando al «cronoprogramma» presentato oggi dal commissario Bondi, i tagli dovrebbero ammontare a 4,3 miliardi. Alla fine, su 800 miliardi di spesa sono «aggredibili» solo 100 miliardi; e sui 100 «aggredibili», ne saranno tagliati in tutto 4: q-u-a-t-t-r-o! Lo 0,5% del totale.
Anche sull'inchiesta vatileaks, sui «corvi» in Vaticano, c'è più marcio che altro. Trasparenza zero, il sistema giudiziario del Vaticano è credibile come quello iraniano, o cinese, o di un qualsiasi regime dispotico del centroafrica. Il processo non sarà pubblico, le accuse e le prove dell'accusa ovviamente sì. Semplicemente lo Stato Città del Vaticano non è una democrazia, non è uno stato di diritto, ma i media riportano le notizie come se si trattasse di una normale vicenda giudiziaria, in realtà facendosi portavoce di quello che vogliono farci sapere, senza alcun controllo delle fonti. Sembra più una purga, o una faida; o tutte e due?
2 comments:
Giarda è riuscito a partorire il topolino,si dimostra degno componente di questo Governo.
Toni
Monti, invece, deve aver alzato il gomito al bar dello sport.
Ma se ciò che ha detto del calcio lo si dicesse, a ragion veduta, della classe dirigente del Paese?
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