Anche sul Wall Street Journal il paragone Hula-Srebrenica e un duro atto d'accusa nei confronti dell'Onu e dell'amministrazione Obama (qui il mio post di ieri): la «Srebrenica siriana» e «l'Onu di nuovo complice di un massacro».
La condanna del Consiglio di Sicurezza è «incompleta», esordisce il quotidiano Usa: «Avrebbe dovuto includere il Consiglio stesso, per aver fornito la copertura diplomatica che ha permesso al governo Assad di continuare le sue uccisioni». Sotto accusa anche Annan, che «come ex segretario generale Onu è perfettamente allenato nel compiacere i dittatori. La sua tregua - continua il WSJ - è servita solo a far guadagnare tempo al regime di Assad per reprimere i rifugi ribelli a Homs e perpetrare il massacro di Houla».
«L'Onu è complice del massacro di Houla quanto lo fu quando i suoi caschi blu olandesi assistettero e non fecero niente mentre i serbi massacravano migliaia di bosniaci a Srebrenica nel 1995».
Ma il WSJ non assolve nemmeno l'amministrazione Obama, che ha dato via libera al piano Annan «per non dover organizzare una coalizione di volenterosi per intervenire in Siria al di fuori del mandato Onu». Almeno in Libia - conclude - alla fine Obama led from behind. In Siria, invece, sta semplicemente following from behind l'Onu che «è diventata complice di Assad».
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