Evaporazione, disfatta, o semplice sconfitta del Pdl e della Lega alle amministrative, ci sono pochi dubbi sul fatto che si è aperta un'immensa prateria per una nuova offerta politica rivolta agli elettori di centrodestra, che molti si ostinano a chiamare "moderati", mentre sono piuttosto incazzati, oltre che smarriti e disgregati, e nonostante serva tutto fuorché "moderazione" per affrontare la decennale crisi italiana.
E' dunque il momento di Luca Cordero di Montezemolo? Con una lettera al Corriere ha chiarito ciò che era nell'aria: potrebbe anche scendere in campo nel 2013 (stucchevole il condizionale), ma non cerca né "accompagnatori" né scudieri. Totale chiusura, o piuttosto l'apertura di una trattativa alle sue condizioni?
Fondamentale capire quale sarà il vero programma al di là dei proclami: si tratta di federare i "moderati", o di liberare finalmente l'Italia dallo statalismo? Per il berlusconismo lo slittamento della mission dalla "rivoluzione liberale" all'unità dei "moderati" è stato la tomba dell'una e dell'altra. Significativo quindi che Montezemolo non usi mai il termine "moderati", ma piuttosto evochi un'alleanza dei «produttori», e che il «campo ideale» da lui descritto somigli a quello della Forza Italia del 1994.
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1 comment:
La discesa in shampoo...
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