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Sunday, December 19, 2004

Gli Indifendibili

«Il rinvio alle Camere della legge sull'ordinamento giudiziario da parte del capo dello Stato è un'opportunità che il Parlamento dovrebbe sapere cogliere», scrive oggi sul Corriere della Sera Piero Ostellino, che però, rivolgendosi alle opposizioni, definisce indifendibile l'assetto attuale della giustizia italiana:
«Ma lo status quo non merita di essere difeso. Soprattutto, non merita di essere difesa l'interpretazione rigida del dettato costituzionale che attribuisce al Consiglio superiore della magistratura il monopolio assoluto sulle carriere dei magistrati in ogni loro aspetto. Poiché è impossibile, e del tutto innaturale in qualunque circostanza, che gli "eletti" (tali sono i membri del Csm) siano in grado di controllare i loro elettori, il risultato di questo sistema è stata la fine di ogni serio controllo e, come diretta conseguenza, la fine di ogni responsabilità.
(...)
È indubbio che scopo principale della riforma Castelli sia di indebolire/ridimensionare il ruolo del Csm. Ma questo, di per sé, non è un obiettivo sbagliato. È possibile conseguirlo senza minare l'indipendenza del giudice? Sicuramente sì. È possibile, inoltre, conseguire l'obiettivo senza passare attraverso una riforma della Costituzione? Su quest'ultimo punto i pareri sono divisi».

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