«Uno spettro si aggira per l'Europa e, ancor più, per gli Stati Uniti: non è il fantasma del comunismo come immaginava due secoli fa Carlo Marx, ma quello della techne, che sta minando il diritto di proprietà, architrave giuridico del capitalismo, ben più di quanto non sia stata in grado di fare, nel Novecento, la rivoluzione dei soviet».L'articolo di Guido Rossi, oggi sul Corriere della Sera, senza schierarsi spiega i termini della questione e sottolinea la necessità oggi di trovare un nuovo equilibrio:
«La tutela della proprietà intellettuale, attraverso copyright e brevetti, oscilla tra concessioni al marketing, cedimenti alla tecnologia, e tentativi di chiusura legislativa in aperto contrasto con la tendenza di fondo della società dell'informazione, che o è libera o, alla lunga, non è. Il diritto ne esce frantumato. Ricomporlo senza fermare la macchina del progresso è la scommessa».A ricercare un nuovo, e per forza di cose innnovativo equilibrio tra la protezione della proprietà intellettuale e il diritto alla libertà e alla cultura, è Lawrence Lessig.
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